Cosa vedere in Giordania, itinerario di 1 settimana

La Giordania è un paese davvero accogliente, con una popolazione mite e sorridente. Sebbene non sia la tipologia di paesaggio che preferisco (sono più da boschi e distese oceaniche), la Giordania custodisce delle vere e proprie meraviglie archeologiche, come Jerash e ovviamente la città perduta di Petra.

Senza contare le dune rosse del Wadi Rum, che rimarranno indelebili nei vostri ricordi. E’ una meta classica per una vacanza breve ma ricca di emozioni, dove potrete sperimentare piste di sabbia sulle jeep, cavalcate a dorso di cammello oppure bagni nel Mar Morto.

Itinerario di 1 settimana

Sono sincera, una settimana in Giordania per me è anche troppo. Ma al momento, i voli disponibili per l’Italia sono settimanali e quindi diventa un periodo quasi obbligato.

In ogni caso, questa durata vi darà la possibilità di ammirare i paesaggi e la popolazione giordana, un’occasione unica specialmente per chi si avvicina per la prima volta al mondo arabo.

Noi siamo andati per Pasqua, in primavera, ed è un periodo perfetto: caldo ma non troppo, costi accettabili, temperature ideali.

Vi consigliamo di dedicare 2 giorni a Petra e 2 al Wadi Rum, per aver modo di visitarli senza fretta in tutte le loro sfaccettature.

Cosa vedere in Giordania

La Giordania è un paese molto accogliente e ricco di storia. I due luoghi cult della Giordania sono ovviamente Petra e il Wadi Rum, ma destano interesse anche il Mar Morto e la città di Madaba.

Amman

Onestamente, Amman non mi entusiasma. Ho girato diverse città del mondo arabo e Amman è decisamente la meno pittoresca: molto moderna, trafficata, un pò priva di quell’anima unica che ho visto in altri paesi di questa zona.

Il centro è piccolino e non particolarmente entusiasmante, sebbene la città sia molto estesa e si sviluppi su colli. Nel cuore della città potrete vedere l’anfiteatro romano, perfettamente conservato e con una capienza di 600 posti, ancora oggi utilizzato per diversi eventi musicali e la Cittadella Jabal Al-Qal’a, un sito archeologico molto importante, dove sono ancora visibili le tracce del suo antico splendore con le rovine del palazzo degli Omayyadi e del Tempio di Ercole.

Il souk non ha niente a che vedere con quelli che avrete nel vostro immaginario, come ad esempio quelli del Marocco, e anche la via dell’oro, in realtà non è altro che un susseguirsi di gioiellerie.

Carina Rainbow Street, con tanti spot colorati, molto hipster, dove frotte di turisti si accalcano per foto instagrammabili. Qui troverete molti ristoranti da provare.

Dove dormire
Ottimo ostello, accogliente e molto curato, in posizione perfetta per visitare la città.

Jerash

A soli 30 km da Amman si trova un sito archeologico imperdibile, l’antica città romana di Jerash. Costruita sotto l’impero di Adriano, Jerash si è espansa anche durante il dominio di Traiano. Rimasta per secoli sotto la terra e la sabbia, è stata progressivamente portata alla luce, rivelando un incredibile impianto urbanistico.

Rimarrete letteralmente senza fiato passando l’Arco di Adriano, camminando lungo l’Ippodromo, che poteva ospitare più di 15000 spettatori per le corse di cavalli, di bighe o rievocazioni di grandi battaglie e affacciandovi sull’imponente Foro di forma ellittica che collegava il Tempio di Zeus al Cardus Maximus, tramite una fila di 56 colonne di ordine Ionico che circondavano la grande piazza centrale lastricata di pietra calcarea.

Ma l’emozione più grande la vivrete sicuramente entrando nel grande Teatro Sud di Domiziano, dalle eccezionali qualità acustiche, che permettono di percepire una voce o un suono in tutti i punti della platea (così come nel Teatro di Epidauro in Grecia). Lo spazio centrale ai piedi del palco ancora oggi per ospitare le orchestre, data la sua acustica eccellente. Infatti è proprio qui che si svolgono gli spettacoli durante il Festival di Arte e Cultura di Jerash.

E poi ancora il Teatro Nord, il Tempio di Zeus, il Tempio di Artemide e le cattedrali bizantine. L’area è davvero molto vasta  dovrete mettere in conto almeno 3/4 ore per visitarla tutto: vi consiglio di portarvi cibo e acqua in abbondanza. All’ingresso, potrete anche chiedere di assoldare una guida ufficiale in italiano che vi spiegherà nel dettaglio tutte le caratteristiche e le curiosità del sito archeologico. Noi ci siamo trovati molto bene e per i bambini è stato super interessante.

Mar Morto

Il Mar Morto, che fa da confine naturale tra Giordania e Israele, prende il nome dalle sue acque troppo salate per ospitare la vita marina.

Siete nel punto più basso del mondo, a 415 metri sotto il livello del mare e l’ipersalinità dell’acqua ha una percentuale superiore al 30%: per questo motivo, il paesaggio che potrete osservare è del tutto inospitale, con una quasi totale mancanza di flora e di fauna.

Sebbene sia una delle più importanti mete turistiche della Giordania io lo trovo desolante. Per carità, l’esperienza di fare il bagno e non affogare, di rimanere magicamente a galla è sicuramente divertente, soprattutto con i bambini, così come i colori turchesi dell’acqua e bianco del sale sono indubbiamente impressionanti. Ma tutto intorno è deprimente. Le strutture che si affacciano sul mare sono fatiscenti e semi abbandonate, a parte qualche resort dai prezzi esorbitanti. Se a questo aggiungete un calore allucinante, la totale mancanza di ombra e di servizi, io vi assicuro che volevo fuggire.

Inoltre vi propineranno in tutte le salse i famosi fanghi che vi spalmeranno su tutto il corpo: esperienza discutibile. Mi raccomando di fare molta attenzione ai bambini: l’ipersalinità dell’acqua può provocare bruciore e irritazione alle parti intime di soggetti con una sensibilità spiccata.

Indispensabile avere con voi acqua fresca e cibo, oltre che ottima crema solare e cappellino.

Wadi Mujib

In corrispondenza del Mar Morto si trova un luogo interessante, il Wadi Mujib. Si tratta del fiume più importante della Giordania, che nei secoli ha scavato una profonda gola che si getta nel Mar Morto a 420 metri sotto il livello del mare.

Collocata nel cuore della Riserva della Biosfera del Mujib, l’area ha un’estensione di oltre 212 chilometri quadrati e consente di godere di intraprendere diversi sentieri escursionistici. Purtroppo noi abbiamo trovato tutto chiuso e in fase di rinnovamento.

Karak

Il castello di Karak si trova a 900 metri sopra il livello del mare e nel corso della storia ha sempre rappresentato un punto di controllo geopolitico altamente privilegiato, che permetteva di gestire il vasto traffico commerciale proveniente dalle vallate attraversate dai beduini.

L’avamposto è lungo 220 metri, largo 125 metri a nord e 40 a sud dove una stretta insenatura lo separa dal colle adiacente, sul quale era posta l’artiglieria di Saladino. Anche in questo caso, la delusione è dietro l’angolo. Carino ma ben poca cosa per chi come noi europei siamo abituati a vedere castelli molto più scenografici. Inoltre la fortezza è tenuta malissimo, molte parti sono lasciate all’abbandono e sono pericolanti.

Dove dormire
Con una magnifica vista sulle montagne, queste camere ricavate da edifici rurali, si affacciano sulle terrazze, dove viene servita la cena e la colazione. Bagni e docce in comune, wifi solo nelle aree centrali.

Wadi Rum

Il Wadi Rum è indubbiamente uno dei luoghi più spettacolari e magici della Giordania, che da solo vale il viaggio. Si tratta di una valle scavata nel corso dei millenni dallo scorrere di un fiume in mezzo alle lande sabbiose. Le rocce di terra rossa creano un paesaggio irreale e maestoso, nel quale per secoli le tribù arabe nomadi erano solite fermarsi durante i viaggi pastorali.

Dormire all’interno del Wadi Rum è assolutamente un must, così come le uscite in jeep al tramonto e all’alba, i momenti in cui la colorazione delle rocce esprime il suo massimo fascino. Non vi dico la bellezza delle stellate notturne che si possono ammirare. Presso le strutture in cui alloggerete, potrete tranquillamente prenotare anche le escursioni, in jeep o a piedi, a cavallo o a dorso di dromedario, in quad o in mongolfiera, in base alle vostre preferenze. Noi vi consigliamo di fare sia il tramonto che l’alba. Le ore centrali sono inavvicinabili per il calore pazzesco che rilascia il deserto.

Normalmente, vi porteranno ad ammirare i punti salienti della zona:

  • la casa di Lawrence d’Arabia: una costruzione di origine nabatea di cui rimangono poche vestigia. La leggenda narra che Lawrence visse qui durante la Rivolta Araba.
  • il canyon Al Khazali: il passaggio si incunea tra le rocce lisce di origine preistorica. Le pareti del canyon sono tappezzate da incisioni rupestri che attestano i primi segni di vita in un’area apparentemente inospitale per l’essere umano. I petroglifi raffigurano uomini e animali in scene di caccia e di vita quotidiana.
  • Dune Rosse, tra cui anche quelle di Al Hasany. Ci sono varie formazioni montuose, più o meno grandi, nel deserto del Wadi Rum, e dune dai colori più svariati, dal rossiccio al giallo intenso.
  • Il Ponte di pietra Burdha: si possono scalare i suoi 35 metri, con una salita abbastanza difficoltosa, che richiede una buona prestanza fisica.
Dove dormire
Magnifico glamping vista deserto (con pavimentazione e bagno privato). Cena tipica cotta nelle sabbie roventi.

Petra

L’antica e leggendaria città nascosta di Petra parla da sola. E’ una meraviglia assoluta. Una bellezza sconfinata e senza tempo. Pensare all’emozione e alla trepidazione di coloro che, seguendo le indicazioni delle leggende locali, andarono alla ricerca della città perduta e si trovarono di fronte a un’intera città perduta, nascosta in mezzo alle montagne per secoli, deve essere stato qualcosa di assolutamente incredibile.

Dove dormire
Ottimo hotel a pochi minuti dall’ingresso dell’area archeologica di Petra, con una deliziosa colazione.

Madaba

Madaba è stata la nostra rivelazione di viaggio. Inizialmente scartata e poi reinserita all’ultimo momento per un cambio di programma, ci ha davvero conquistato per la sua bellezza e accoglienza.

Viene chiamata anche la Città dei Mosaici, grazie all’opera d’arte bizantina rinvenuta durante la ricostruzione della Chiesa di San Giorgio. La Mappa della Terra Santa copre il pavimento della chiesa, tratteggiando un itinerario dettagliato attraverso cui raggiungere Gerusalemme. L’opera risale molto probabilmente al VI secolo ed è composta da un ricco susseguirsi di tessere, il cui numero totale supera i 3 milioni.

La cittadina è piacevole da girare, basta tranquillamente mezza giornata, 1 intera se volete anche allungarvi a vedere il Monte Nebo. Vi consigliamo diversi ristorantini come il Carob House, moderno ed eclettico, Ayola Cafe e il Jaw Zaman Restaurant and Caffè per la cucina tradizionale.

Imperdibile la Kawon bookstore, un posto assolutamente unico: una libreria con annessa caffetteria.

Dove dormire
Elegante hotel nel centro di Madaba con bar interno.

Aqaba

Non mi sento di consigliare una tappa ad Aqaba. Meta turistica decisamente sfruttata, ha un accesso al Mar Rosso di poca rilevanza. Non aspettatevi le trasparenze classiche di Marsa Alam. Per poter ammirare i fondali e la barriera corallina, dovrete necessariamente aderire a un’escursione in mare di diverse ore per raggiungere le aree più rilevanti

Dana

Dana è la riserva naturale più grande della Giordania, che copre circa 320 chilometri quadrati di spettacolari montagne e Wadi lungo il versante della Great Rift Valley. Dalle torride dune di sabbia a ovest alle fresche cime delle montagne a est, la Riserva della Biosfera di Dana ospita una grande varietà di fauna selvatica. Ci sono piante e animali caratteristici del vero deserto, delle foreste mediterranee e delle pianure aride della Russia. In effetti, Dana è davvero un crogiolo di specie provenienti da tre continenti: Europa, Africa e Asia.

Finora nella Riserva sono state censite complessivamente 700 specie di piante, 190 specie di uccelli, 37 specie di mammiferi e 36 specie di rettili, di cui 25 note a rischio di estinzione, tra cui il gatto delle sabbie, il lupo siriano, il grillaio e il gheppio. la lucertola dalla coda spinosa.

E’ il posto ideale per fare escursioni di trekking. Purtroppo noi abbiamo trovato una perturbazione di pioggia e nebbia che ci ha impedito di esplorarla.

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