Il Sudafrica per noi è stata una vera rivelazione, un’esperienza unica che abbiamo vissuto intensamente e con molto entusiasmo. Un viaggio lungo e soprattutto ricco di aspetti molto diversi fra loro: città moderne, villaggi di charme, spiagge oceaniche, wine farm, percorsi di hiking, uscite in barca per avvistare le balene, attraversamento di frontiere e tanti tanti safari in mezzo alla savana.
Il nostro itinerario è stato molto lungo, 30 giorni di viaggio, ma si può tranquillamente rimodulare per 20/25 giorni, in base alle vostre esigenze. Il nostro mini racconto potrà esservi utile per limare il programma, capire i tempi di percorrenza e soprattutto individuare le tappe in cui occorre accelerare oppure è indispensabile tagliare qualcosa.
Indice
Consigli per organizzare un viaggio in Sudafrica in inverno
Il Sudafrica è un paese incredibilmente affascinante, perfetto come primo assaggio di questo variegato continente. A differenza di altri paesi, il Sudafrica è forse il “meno” africano, almeno nella parte sud. L’alta concentrazione di cultura proveniente dal continente europeo (britannica e olandese), la modernità di Cape Town, i suoi locali e negozi, vi farà dubitare di essere atterrati in Africa. Man mano che ci si sposta verso nord, il paesaggio, la cultura, l’architettura, la massiccia presenza della popolazione di colore e la scarsità di grandi centri abitati, vi farà immergere in un’atmosfera decisamente differente.
Nonostante sia un paese dalle mille contraddizioni ma allo stesso tempo, per molti aspetti, vicino alla nostra sensibilità, esistono tante differenze e peculiarità che sono utili da conoscere in fase di progettazione del viaggio. Per questo motivo, ho raccolto una serie di consigli per organizzare la vostra vacanza in Sudafrica.
In quale verso strutturare l’itinerario?
Io non ho alcun dubbio. Da Cape Town a Johannesberg. Il motivo è molto semplice: sarà un crescendo di emozioni. La partenza sarà soft con la più bella città del Sudafrica, Cape Town e tutta la zona sud fra vigneti, spiagge e piccoli borghi caratteristici. Avanzando verso nord, andrete a scoprire prima la Garden Route con i suoi litorali spettacolari e pian piano inizierete a visitare i parchi e avvistare i primi animali. Vi garantisco che il primo elefante, la prima giraffa, la prima zebra, non li scorderete più. E piano piano arriverete al Kruger, il grande protagonista del viaggio, la chiusura spettacolare della vostra vacanza, che racchiude tutto quello che avete già visto finora, ma all’ennesima potenza.
Perché non fare il contrario? E’ semplice. Se partiste subito con il Kruger, che custodisce non solo i Big Five, ma praticamente tutti gli animali del Sudafrica, fareste una grande abbuffata: tutto insieme, tutto subito. A quel punto, parchi meravigliosi come l’Addo, l’Infolozi o il De Hoppe, vi appariranno sicuramente scontati, noiosi e “già visti”. Non ci sarebbe più la sorpresa, l’emozione dei primi avvistamenti e potrebbe presentarsi invece l’effetto “dejavu”. Perché non vi nascondo che al Kruger, di zebre, impala, scimmie, bufali e giraffe ne vedrete a centinaia. Un conto è avvistarli poco alla volta, un’altra cosa è vederli tutti insieme e in grandi quantità ogni giorno.
Avrebbe senso solo nel caso in cui, con pochi giorni a disposizione, aveste necessità di saltare i parchi minori e decideste di fare solo il Kruger. A quel punto, il verso del giro sarebbe del tutto indifferente.
Giorno 1: Cape Town
Dopo aver dedicato una giornata e mezza al viaggio di andata, nel nostro caso, Roma – Amsterdam (notte vicino all’aeroporto) e Amsterdam- Cape Town, ci approcciamo per la prima volta alla città, freschi, riposati e senza fuso orario da smaltire.
Dopo una rigenerante colazione al Cycling Friends (un negozio di biciclette con una favolosa caffetteria interna), ci dirigiamo nel suo cuore, Long Street e i suoi edifici coloniali, Greenmarket Square, dove al mattino si trova un colorato mercato di artigianato.
A piedi raggiungiamo prima il District Six Museum, che racconta una parte importante della storia della città, legata alla segregazione razziale, e poi i Company’s Gardens, un giardino pubblico davvero incantevole che circonda il Parlamento e molte istituzioni locali.
Pausa caffè in una roastery da urlo, arredata in stile steampunk: il Truth Coffee Roasting. Vale anche solamente entrare per ammirarne gli arredi e scegliersi la miscela di caffè preferito. Un menù vastissimo anche per mangiare.
Il piccolo quartiere malese di Bo-Kaap ci accoglie con le sue casette colorate: sono davvero 4 vie ma vale la pena fare due passi a piedi in totale sicurezza. Purtroppo la pioggia in arrivo ci costringe a ripiegare sul Victoria Waterfront, la zona commerciale della città e a rifugiarci nel Two Oceans Aquarium, molto carino per i bambini.
Favoloso aperitivo a base di ostriche e sushi al Ocean Basket V&A Waterfront, all’interno del centro commerciale e cena superlativa al Den Anker, un ristorante belga dalla spettacolare cucina di mare.
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Giorno 2: Cape Town
Colazione semplicemente spettacolare vicino al nostro alloggio, da Jason Bakery: bagel al salmone da urlo.
Tornato il sole, ne approfittiamo per salire alla Table Mountain utilizzando la teleferica. Una volta in cima, non ci limitiamo ad ammirare il favoloso panorama della costa ma intraprendiamo uno dei tanti trail che partono dalla stazione in cima e fanno il giro della montagna, per la durata di un paio di ore. Se la giornata è bella vi consigliamo di arrivare presto, per evitare la lunga coda di attesa alla biglietteria e all’ingresso. Portate scarpe comode: se ha piovuto nei giorni precedenti troverete molte pozze e parti fangose.
Proseguiamo dall’altra parte della montagna, per visitare i Kirstenbosch Botanical Garden, un meraviglioso giardino botanico, che però nel pomeriggio è quasi completamente in ombra. Il parco è davvero immenso e si potrebbe trascorrere qui un’intera giornata. Con poco tempo a disposizione vi consigliamo di non perdere il Boomslang Canopy Trail, un percorso su passerelle di legno sospese in mezzo alla cima degli alberi.
Per tornare in città, percorriamo una strada più lunga e ci fermiamo a gustarci il tramonto in spiaggia a Camps Bay, una rinomata zona residenziale che si affaccia su una lingua di sabbia fine. Da qui potrete ammirare una spettacolare vista sui monti Twelve Apostles.
Cena a base di bistecche al The Butcher Shop & Grill, una bisteccheria con tanto di banco in cui scegliere il proprio taglio preferito.
Giorno 3: Chapman’s Peak Drive – Capo di Buona Speranza – Boulders Beach – Simon’s Town
Terza colazione spettacolare di questo viaggio, all’Origin Coffee Roasting, arredato in stile urban, con tantissime tipologie di dolci, miscele di caffè e colazioni cucinate.
Dopo una breve sosta al Mariner’s Wharf Harbour Front Emporium (purtroppo il mattino non è l’orario migliore per visitarlo, l’ideale sarebbe a pranzo), imbocchiamo la Chapman’s Peak Drive, una strada scogliera panoramica a picco sull’Oceano che ci porta lentamente verso il Capo di Buona Speranza (è a pagamento).
Il tempo ballerino, ventoso e piovoso, ci costringe ad una tappa forzata in un posto incantevole, la Noordhoek Farm Village: una fattoria shabby chic con tanti corner e negozietti di artigiani, una panetteria super fornita e un bellissimo caffè, arredato squisitamente. E non è un posto qualsiasi. Café di giorno, tapas bar di notte, The Foodbarn è gestito dallo chef di fama internazionale Franck Dangereux. Dopo essersi guadagnato il successo in ristoranti a tre stelle Michelin in Francia, Franck si è stabilito a Città del Capo dove ha fondato l’acclamato ristorante La Colombe nella fattoria vinicola Constantia Uitsig.
Sfidiamo il tempo e ci dirigiamo verso Capo di Buona Speranza, un vero simbolo di questo viaggio, dove avvistiamo i primi animali, i babbuini. Il vento sferzante e la pioggia ci accolgono con insistenza mentre proseguiamo per l’altro versante della penisola, dove ci attende una monorotaia che porta in cima alla scogliera, al vecchio faro. Da qui si gode una meravigliosa vista sull’oceano blu: imperdibile.
Proseguiamo verso un altro luogo iconico, Boulders Beach, la spiaggia dei pinguini: lasciata la macchina al piccolo parcheggio, proseguirete a piedi e una serie di passerelle in legno vi condurranno a questa piccola ansa dai colori caraibici, in cui nidificano e si crogiolano tantissimi pinguini. Sono un vero spasso e non riuscirete a smettere di fotografarli.
Infine, giretto nel centro di Simon’s Town, la storica base navale della Compagnia delle Indie, che conserva ancora oggi un incantevole fascino d’altri tempi, squisitamente coloniale. Vi consigliamo una merenda nell’incantevole The Lighthouse Cafe, una caffetteria arredata in stile shabby chic.
Cena a base di pesce al ristorante Bertha’s Restaurant Simon’s Town, proprio sotto il nostro alloggio.
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Giorno 4: Muizenberg – Stellenboch
Prima tappa della giornata a Kalk Bay: fondata nel 1742 come piccolo porto per Marinai Olandesi, oggi è un villaggio incantevole e colorato, che si snoda lungo una via principale: un mix eclettico di edifici storici, librerie d’epoca, negozi Bohèmien, gallerie d’arte, deliziosi caffè, ristoranti con vista oceano, pescherecci colorati e negozi di abbigliamento vintage.
Seconda tappa un luogo che ho amato tantissimo, la spiaggia di Muizenberg. I lidi frequentati dai surfisti hanno per me un fascino irresistibile: nell’aria permane un’energia pazzesca, si avverte una sensazione di libertà selvaggia, di passione e di comunione con la natura. Inoltre i villaggi frequentati dai surfisti vantano caffè e negozi davvero cool. Questa incantevole spiaggia è poi corredata di meravigliose cabine/spogliatoi in legno, coloratissime, uno degli spot più fotografati del Sudafrica.
Per pranzo ci siamo quindi fermati in una delle wine farm più famose della zona vinicola di Stellenboch, la Spier. Le tenute di questa zona non sono semplici vigneti, ma vere e proprie comunità. Oltre alle degustazioni del favoloso vino prodotto in loco, potrete visitare la tenuta, composta da meravigliosi edifici storici di epoca coloniale, magnificamente restaurati. Al loro interno troverete una fattoria, una delle più grandi collezioni di arte contemporanea del Sudafrica, tra cui 31 sculture all’aperto e il Mosaic Kraal, il santuario degli uccelli rapaci di Eagle Encounters, il mercato dell’artigianato, una spa, un hotel e due ristoranti. Noi abbiamo pranzato nell’informale Vadas Smokehouse & Bakery, circondato da querce secolari.
Concludiamo la giornata con un giro nel centro di Stellenboch, una deliziosa cittadina universitaria, molto vivace e piena di giovani. Ci sono tanti ristoranti e locali interessanti e per una colazione al volo e al mattino presto vi consigliamo la catena Mug&Bean, l’unica che apre alle 7.
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Giorno 5: Blaauwklippen – Franschhoek – Babylonstoren
La domenica, nella zona di Stellenboch, è sinonimo di mercati e di attività in famiglia. Ne troverete tantissimi e sarà difficile scegliere dove andare.
La nostra giornata di sole inizia al Root 44, un luogo di incontro per grandi e piccini, una struttura all’avanguardia dove i commercianti propongono artigianato locale, dove vivacità, stile e qualità incontrano le cucine più disparate. L’edificio si fonde bene con l’ambiente circostante e si apre su una vista spettacolare delle migliori montagne e vigneti di Stellenbosch. Ideale per pranzi e colazioni.
Proseguiamo nella tenuta vinicola di Blaauwklippen: una delizia per gli occhi. Fondata nel 1682, Blaauwklippen è una delle più antiche aziende vinicole di Stellenbosch. Anche qui troverete edifici coloniali, gallerie d’arte, bistrot, shop e ovviamente il popolare mercato per famiglie aperto nei fine settimana, con un focus stagionale e una forte enfasi su cibo, prodotti locali, biologici e sostenibili. Per i bambini imperdibile il Bike Park che dispone di noleggio bici, percorsi guidati e pump track per i più audaci.
Terza tappa il villaggio di Franschhoek, un angolo di Francia in Sudafrica. Colonizzata dai rifugiati francesi ugonotti, provenienti dai Paesi Bassi nel 1688, fuggiti dalle loro terre per la revoca dell’Editto di Nantes da parte del re Luigi XIV, la zona divenne il posto privilegiato per la coltivazione della vite e ancora oggi è caratterizzata dai nomi dei luoghi di provenienza: La Motte, La Bourgogne, Chamonix e persino Grande Provence. Il villaggio è incantevole, ricco di negozi originali, bistrot e caffè. E la domenica si anima con un mercato all’aperto, con musica dal vivo, gioco della petanque, stand gastronomici e tante bancarelle di artigiani.
Chiudiamo in bellezza visitando un’altra wine farm, Babylonstoren, una fattoria enorme (ingresso a pagamento) in cui si può tranquillamente trascorrere una giornata intera: visitando gli orti e i suoi giardini immensi, gli edifici coloniali che racchiudono bakery, butchery e negozi dedicati all’agricoltura e ai prodotti della terra, rilassandosi alle terme o degustando vini eccezionali, oppure pranzando come noi nella serra del ristorante Greenhouse, dove il cibo viene servito in cassette di legno e barattoli di vetro. Un posto imperdibile.
Cena spettacolare da The Fat Butcher, un ristorante elegante e raffinato specializzato in carne nel centro di Stellenboch. Prenotazione obbligatoria.
Giorno 6: Hermanus – Whale watching
Percorrendo la meravigliosa strada panoramica R44 fino a Stony Point, visitiamo l’altro punto consigliato per ammirare colonie di pinguini. Al momento della nostra visita, il sentiero su passerelle di legno era chiuso per manutenzione.
Proseguiamo per Hermanus, dove riusciamo a prenotare l’escursione in barca per avvistare le balene: durata 2 ore e mezza. Dedichiamo il pomeriggio ad ammirare il Coastal Path di Hermanus, una stupenda camminata lungo le scogliere di 3 km solo andata: facile e fattibile per tutti. Per pranzare vi consigliamo il Burgundy: ottimi gamberoni!
Imperdibile il ristorante The Great White House: cenerete sotto lo scheletro autentico di un’imponente balena, spiaggiata e deceduta a causa di uno scontro con una nave. Impressionante e ottima cucina di mare.
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Giorno 7: Cape Agulhas – De Hoop Nature Reserve
Cape Agulhas è un altro luogo iconico di questa parte del Sudafrica, il punto in cui si incontrano l’Oceano Atlantico e l’Oceano Indiano. Un bel percorso su passerelle di legno vi porterà ad ammirare la costa e la salita al faro vi consentirà di spaziare lo sguardo.
Ci dirigiamo quindi verso un parco protetto, il De Hoop Nature Reserve, che in molti saltano ma che per noi si è rivelato magnifico. Unica nota negativa: la lunga strada sterrata e piena di buche che dovrete affrontare sia in entrata che in uscita, che vi farà perdere moltissimo tempo.
All’interno del parco si possono prenotare molte attività a pagamento: noi abbiamo scelto il classico safari drive al tramonto che ci ha permesso di vedere molti animali e di assistere a un magnifico tramonto.
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Giorno 7: De Hoop Nature Reserve – Knysna
Partenza lenta e mattinata sulle dune bianche del De Hoop Nature Reserve, da cui si avvistano le balene al largo. Con maggior tempo a disposizione avremmo voluto seguire il trail costiero di 8 km che si snoda lungo la costa. Magnifico bar sulla spiaggia.
Pomeriggio di trasferimento fino a Knysna con tappa a Mossel Bay per visitare il Bartolomeu Dias Museum Complex, al momento chiuso per ristrutturazione.
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Giorno 8: Knysna – Robberg Nature Reserve
Dopo una lauta colazione al African Bean Cafe, con personale gentilissimo, approfittiamo della bella giornata per vedere la baia di Knysna, una specie di fiordo in cui l’oceano si insinua in mezzo alle isole. Attraverso un ponte raggiungiamo prima Leisure Island, una meravigliosa isola residenziale, dove fare una rigenerante passeggiata lungo mare con la bassa marea, per poi salire al The Heads View Point, da cui si ammirano le scogliere e il passaggio marino fra i due lati della baia dall’alto.
Ci dirigiamo infine alla Robberg Nature Reserve, una meravigliosa penisola percorribile solamente a piedi. Lungo il lato nord, alla base delle scogliere, si trova una delle più grandi colonie sudafricane di foche, che si possono avvistare dal sentiero (e dalla puzza!). Una volta lasciata la macchina al parcheggio, potrete seguire un percorso a piedi ad anello disponibile in 3 varianti: la corta da 2 km, la media da 5,5 km e la completa, che fa tutto il giro della penisola, da 11 km. Il percorso completo vi assicuro è davvero affascinante, anche se, nella seconda parte, dalla punta al ritorno al parcheggio, diventa molto impegnativo, con passaggi su pietre scivolose, molte scale e salite.
Cenata superlativa al Barrington’s Plettenberg Bay, un birrificio artigianale con ristorante: cucina strepitosa, ottima birra e locale curatissimo con caminetto scoppiettante. Il locale offre anche un hotel, una bakery e uno store che si affacciano su un giardino spettacolare.
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Giorno 9: Tsitsikamma National Park – Stormriver
Intera giornata dedicata al Tsitsikamma National Park, un bellissimo parco naturale affacciato sul mare. Primo percorso per raggiungere il Suspension Bridge, un bel ponte sospeso che supera due tronconi di scogliera. Vi sconsigliamo di salire allo Stormsriver Viewpoint: una sfacchinata inutile dal momento che la vista è la stessa che si gode dal ponte. Possibilità di fare kayak nell’affascinante gola scavata dallo Storm River.
Secondo trail, il Water Fall Hike: per raggiungere le cascate il percorso è di 6 km andata e ritorno. Il tracciato è abbastanza complicato, per tanti passaggi su rocce scivolose, in cui si procede mani e piedi e tratti fangosi. Carino ma non imperdibile.
Ottima cena all’Hunter’s Pub del minuscolo villaggio di Stormriver: è un originale edificio di caccia, utilizzato per le spedizioni. In ricordo di quei giorni, il pub è decorato con vecchi fucili, corni, trofei e pelli di varie antilopi tra cui Springbok, Gemsbok, Impala, Kudu, Eland, Duiker, Bush Buck e Bontebok. Il calore dell’antico camino è pari solo alla cordialità del personale che vi farà sentire come a casa vostra.
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Giorno 10: Addo Elephant National Park
Dopo una breve sosta per fotografare The Big Tree Tsitsikamma, uno Yellowwood di ottocento anni. Questo maestoso albero troneggia dall’alto dei suoi 36 metri, con una circonferenza del tronco di 9 metri: un gigante tra i giganti.
Dopo di che ci dirigiamo verso il vero protagonista della giornata, l’Addo Elephant National Park. Una volta arrivati al Visitor Center ad ora di pranzo, prenotiamo il game drive con i ranger delle 15.00. Senza troppe aspettative partiamo e rimaniamo letteralmente a bocca aperta. Siamo circondati da 3 enormi branchi di elefanti, i primi che vediamo in questo viaggio. Le emozioni sono assolutamente indescrivibili: cuccioli con le mamme, giovani elefanti rissosi, grandi esemplari che bevono alle pozze di acqua. Mille foto e mille sensazioni.
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Giorni 11/12/13
Variante di viaggio
A questo punto del viaggio, avendo a disposizione 30 giorni, noi abbiamo scelto di proseguire via terra, attraversando tutta la parte centrale, con quasi 3 giorni di trasferimento. A mio avviso, nell’economia di un viaggio più corto, questa scelta non ha senso. Non ci sono tappe turisticamente rilevanti, anche se sono interessanti da un punto di vista umano e sociale. Si attraversano infatti delle aree popolate esclusivamente dalle etnie locali, che abitano la parte più povera e rurale del paese.
Per chi, come la maggior parte delle persone, ha meno giorni a disposizione, consigliamo di prendere un volo interno da Port Elisabeth a Durban, che vi consentirà di tagliare e accorciare velocemente le distanze.
Giorno 14: St. Lucia
St. Lucia è un bellissimo villaggio a vocazione turistica affacciato alla foce del fiume Tugela. E’ la base ideale per effettuare diverse attività, per esplorare una zona molto vasta e con più giorni, anche il posto perfetto per utilizzare le lavanderie del villaggio. Nel centro cittadino si trova un bel mercato artigianale coperto. Fate attenzione a camminare la sera di notte: gli ippopotami girano liberamente per la città!
L’incognita più grande è il momento migliore per far whale watching. Essendo oceano aperto, vi consigliamo di prenotare solamente in caso di sole, assenza di vento e mare calmo. In base a questo, potrete organizzare la vostra permanenza e giostrare le attività.
Arrivati a ora di pranzo, nella mezza giornata che ci rimaneva, abbiamo prenotato l’escursione Hippo&Croc. Con il senno di poi e considerando la grande quantità di ippopotami e coccodrilli che si vedono al Kruger, è stata l’attività forse meno coinvolgente, ma al momento, l’abbiamo vissuta comunque in maniera emozionante: i primi ippopotami non si scordano mai. Inoltre l’ambiente naturale che attraverserete, al tramonto, è molto suggestivo.
Ottima cena a base di pesce al The Ocean Grill Restaurant: costi irrisori e alta qualità del pescato.
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Giorno 15: iSimangaliso Wetland Park – Cape Vidal
L‘iSimangaliso Wetland Park è un parco molto vasto: arriva fino al confine con il Mozambico e girarlo tutto è molto difficile. Noi abbiamo scelto di concentrarci sulla parte più vicina a St. Lucia: forse la parte nord è più interessante, ma quella che abbiamo avuto modo di girare noi, non ci ha lasciato un ricordo incredibile. Abbiamo avvistato pochi animali e una giornata intera ci è sembrata decisamente eccessiva.
Carina ma non eccezionale la zona delle spiagge, che sono frequentate da famiglie sudafricane in vacanza: a meno che non abbiate il coraggio di fare il bagno e vogliate dedicare del tempo alla vita da mare, anche in questo caso il tempo da dedicare a questa zona, con Cape Vidal compreso, si può tranquillamente ridurre a mezza giornata.
Giorno 16: Whale watching – Hluhluwe / iMfolozi

L’escursione per vedere le balene a St. Lucia è imperdibile. Indubbiamente la più bella ed emozionante che abbiamo mai fatto. Vi consigliamo l’uscita delle 7 o delle 9 del mattino: dura in tutto 3 ore.
Purtroppo siamo andati lunghi con il pranzo e il parco Hluhluwe / iMfolozi, che dista solamente 1 ora da St. Lucia, lo abbiamo solamente attraversato per raggiungere il nostro alloggio. A tornare indietro, avrei dedicato meno tempo al iSimangaliso Wetland Park per allocare 1 giornata intera al parco iMfolozi.
Molti decidono di saltarlo ma a nostro avviso è un grande errore. Infatti, rispetto a tutti gli altri parchi sudafricani, l’iMfolozi non è la classica savana ma è caratterizzato da un magnifico paesaggio lussureggiante e variegato con alture, colline, vallate e strade tortuose. Inoltre ha un’altissima concentrazione di rinoceronti. In un’ora scarsa di attraversamento, al tramonto e sulla strada principale, abbiamo avvistato ben 6 rinoceronti, oltre a giraffe ed elefanti.
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Giorno 17: eSwatini – Mlilwane Wildlife Sanctuary
Oggi entriamo nell’eSwatini: essendo uno stato indipendente, dovrete espletare tutte le procedure di ingresso alla frontiera. Ci sono diversi passaggi e uffici da visitare per poter ottenere l’autorizzazione a entrare nel paese.
Ci dirigiamo al Mlilwane Game Sanctuary, una meravigliosa riserva naturale dalla caratteristica unica. Non ci sono predatori (se escludiamo i coccodrilli) e quindi è possibile girare liberamente anche a piedi nei 4560 ettari della riserva che dalle pianure meridionali si estendono fino alla suggestiva montagna Nyonyane (Roccia dell’Esecuzione) con la sua vetta granitica esposta. Il turismo è concentrato in questa parte meridionale del parco, mentre i sentieri guidati Chubeka esplorano la parte settentrionale, fino al Luphohlo Peak. Potrete ammirare molti animali e panorami stupendi dai colori accesi e dai contrasti incredibili.
Presso il Visitor Center potrete prenotare diverse attività come escursioni guidate a piedi, noleggio delle biciclette (che abbiamo fatto noi), uscite a cavallo e sessioni di birdwatching. Il complesso è molto affascinante e strutturato a bungalow posizionati in cerchio intorno a un’area dove la sera viene acceso il falò. Prima di cena potrete assistere a uno spettacolo di danze tradizionali. Girano liberamente in mezzo a voi facoceri e scimmie e l’esperienza è davvero unica e particolare.
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Giorno 18/19/20/21/22/23/24/25: Kruger National Park
Il Kruger National Park è il culmine di un viaggio in Sudafrica, la perla che io lascerei alla fine come una vera esplosione di emozioni e sensazioni. Quanto tempo dedicare a questa area, vasta come l’intero stato di Israele, dipende da voi, dal tempo che avete a disposizione e da quanto amate i safari e la permanenza in auto. Noi vi abbiamo dedicato ben 7 giorni pieni, per esplorarne le varie zone, spingendoci fino nella parte nord, ma se ci dovessero chiedere quale sia un tempo ottimale, potremmo tranquillamente dire 4 notti e 5 giorni pieni.
La nostra scelta: per cercare di ottimizzare spostamenti e visita del parco, abbiamo soggiornato 2 notti al Lower Sabie Rest Camp, 2 notti al Talamati Bushveld Camp, 2 notti al Olifants Rest Camp e 1 al Shingwedzi Rest Camp.
Giorno 26: Hoedspruit – Guernsey Reserve
Impieghiamo diverso tempo per uscire dal parco e ci fermiamo a pranzo a Hoedspruit e arriviamo nel tardo pomeriggio nella splendida Guernsey Reserve, in tempo per goderci questa fantastica struttura.
La Riserva Naturale Privata di Guernsey si estende su oltre 400 ettari di bushveld ai confini del Parco Nazionale Kruger. Anche qui sarebbe possibile fare diverse attività ma arriviamo troppo tardi e non abbiamo il tempo di sfruttarne le potenzialità.
Imperdibile la notte nel glamping di lusso del Lion Tree Top Lodge, dove passeggiano liberamente impala e giraffe.
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con vasche incassate o ad angolo, docce interne ed esterne, ampi ponti, ventilatori e frigo bar. La cena a 3 portate viene servita all’aperto (con coperte incluse) intorno al fuoco mentre la colazione si svolge presso la struttura centrale.
Giorno 27: Hippo Jessica – Blyde River Canyon
La prima tappa della giornata ci regala una fortissima emozione: andiamo a incontrare Hippo Jessica. Noi non amiamo gli animali in cattività, ma questa è una storia molto, molto diversa.
Proseguiamo alla scoperta del Blyde River Canyon: con i suoi 26 chilometri di lunghezza e 800 metri di profondità, è il secondo canyon più lungo dell’Africa, dopo il Fish River della Namibia, lungo 160 chilometri e il terzo più grande del mondo. Formato da pietra arenaria, è stato scavato nel corso dei millenni dai fiumi Blyde e Olifants che hanno dato vita a fori e forme bizzarre.
Lungo il suo corso sono tanti i punti di interesse e i view point in cui fermarsi per ammirare le sue anse, le sue formazioni rocciose e le cascate. Mettete in conto una giornata intera
La zona è quasi del tutto priva di centri abitati e trovare un posto per mangiare è difficile: imperdibile The Chubby Pig, un posto bizzarro quanto improbabile, nel nulla più assoluto e raggiungibile solo attraverso una strada sterrata piena di buche. Piatti semplici ma gustosi.
Per la sera vi consigliamo caldamente The Glass House Restaurant, un piccolo e accogliente ristorantino dove assaggiare la cucina tradizionale del Sudafrica. La cucina chiude molto presto e i posti sono limitati.
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Giorno 28: Graskop – Pilgrims Rest – Dullstroom
Dopo una lauta colazione da Harrie’s Pancakes, specializzato in pancakes dolci e salati, ci dirigiamo verso l’attrattiva più famosa di Graskop, il Graskop Gorge Lift: un ascensore vi porterà in pochi secondi sul fondo del canyon, per ammirare la meravigliosa cascata e percorrere un sentiero su passerelle di legno in mezzo alla lussureggiante vegetazione.
La zona vi permetterà di percorrere anche un ponte sospeso, potrete lanciarvi sulla zip line e i più coraggiosi potranno provare la Big Swing una delle altalene con cavo più alte del mondo che si lancia dalla cima della cascata. L’esperienza è molto diversa dal bungee-jump perché i partecipanti cadono liberamente per 70 metri prima che la corda per saltare li trascini in un arco ad alta velocità e li facciano oscillare da un lato all’altro della gola. In caduta raggiungono i 140 km/h in tre secondi. Puro terrore!
Ci dirigiamo quindi a Pilgrims Rest, un’antica città edificata nel periodo della corsa all’oro in Sudafrica e rimasta praticamente intatta. Una sorta di ghost town in stile americano ma nel cuore dell’Africa. Un salto indietro nel tempo. Con un piccolo biglietto potrete visitare il garage con le auto d’epoca, l’emporio, la casa vittoriana, l’ufficio postale, il giornale locale e il vecchio hotel ancora oggi in funzione. Attenzione ai parcheggiatori molto furbi che vi laveranno la macchina senza permesso in vostra assenza per chiedervi poi la mancia.
Pranzo a Dullstroom, una piccola cittadina carina per una pausa nel lungo trasferimento verso Johannesburg: vi consigliamo Anvil Ale House & Brewery, un birrificio artigianale con cucina e una roastery favolosa insieme.
Pernottamento a Johannesburg e cena in un ristorante indiano di grande qualità, con arredi eleganti e davvero particolari: Modern Tailors.
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Giorno 29: Johannesburg
Sono sincera. A me Johannesburg non è piaciuta. O meglio. L’abbiamo evitata. A parte il fatto che le uniche 2 cose che avrei voluto vedere erano chiuse, il museo sull’apartheid (è chiuso il lunedì e il martedì) e la culla dell’umanità (che si trova a circa 50 minuti dal centro), l’arrivo in questa metropoli è stato traumatico e devastante. Dopo settimane nella natura, ritrovarci nel caos e nella paura di una città assolutamente pericolosa, ci ha davvero messo alla prova.
Dopo il tentativo di visitare i reperti preistorici della Culla dell’Umanità, chiusa temporaneamente per ristrutturazione, abbiamo fondamentalmente cercato di occupare le ore che ci rimanevano per prendere il volo di ritorno la sera.
Visitare le township, si o no?
Questa è una scelta prettamente individuale e personale. Noi abbiamo preferito evitare.
Non per una questione di sicurezza, non per tenere nostro figlio sotto una campana di vetro, ma per una questione etica. Non ci siamo sentiti a nostro agio nell’andare a vedere la povertà, noi che abbiamo la fortuna economica di viaggiare e di permetterci il lusso di esplorare il mondo. Non sono uno zoo, non sono un’attrazione. Questa è la nostra personalissima opinione, condivisibile o meno. E non giudichiamo ovviamente chi ha optato per visitare le township. Ognuno, di fronte a tematiche così delicate, ha giustamente la sua personale opinione, valida esattamente come la nostra.
Ciao Chiara, bellissimo articolo, dettagliato e con foto stupende! Ho scoperto il tuo sito l’anno scorso mentre cercavo spunti per un viaggio in Canada fai-da-te (effettuato ad Agosto 2023). Ho tratto molti utili spunti dal tuo itinerario, grazie per averlo condiviso!
E ora con gioia scopro che sei stata in Sudafrica, la nostra prossima meta per Agosto 2024! Vorrei chiederti una cosa circa il Kruger. Noi arriveremo a Nelspruit con volo interno. Consigli di visitare anche la zona a Nord come avete fatto voi ?(zona di Singwedzi). Avremo circa 6 gg a disposizione. Cambiano molto i paesaggi e gli animali e vale quindi la pena spostarsi? Ti ringrazio molto. Buona domenica!
Ciao! grazie! allora…a me la zona nord è piaciuta molto, anche se non ho notato grande differenza di paesaggi rispetto alle altre zone del Kruger. Con 6 giorni a disposizione potreste valutarla, almeno 1 giorno.