Quelli che seguono sono vecchi appunti del periodo 2001-2012, scritti mentre eravamo in viaggio, il più delle volte durante i trasferimenti su bus o treni. Pensiamo possano comunque essere interessanti e utili.
Siamo arrivati a Phnom Penh in 5 ore di barca risalendo il Mekong.
La Lonely Planet ci aveva un pò terrorizzato parlando di fogne a cielo aperto, rischio inondazioni nel periodo delle piogge (il nostro), di rapine a mano armata, scippi frequenti e delinquenza evidente tanto da dedicare alla questione interi paragrafi e invece..abbiamo trovato una città accogliente, con un bel lungo fiume frequentato da giovani che giocano e bimbi, colorata, piena di caffè e ristorantini e ricca di cose da visitare.
Insomma, ci è proprio piaciuta!
Cose da ricordare
- Il palazzo reale e la Pagoda d’Argento con tutto il suo sfarzo e il suo splendore.
- L’orrore e la ferocia inaudita dei killing fields e il genocidio perpetrato dai khmer rossi: camminavamo sulle ossa e sui denti che sporgevano dalla terra…
- La scuola S-21, il luogo degli orrori e delle torture: non potremo mai dimenticare il senso di paura e di morte che quelle aule ancora trasmettono.
- Viaggiare in tuc tuc con il vento e anche la polvere in faccia 😉
- Pranzare al vivace mercato della città con pesce alla griglia e frittelline di riso.
- I macachi che correvano sui fili elettrici della città.
- Lo sguardo tenero dei bambini che chiedono l’elemosina e quello lascivo degli ultra sessantenni che non sono in città per fare il classico turismo…
- Il cielo blu che ci ha fatto sorridere e gioire dopo giorni di pioggia e grigio.
- Luca accanto a uno dei 7 sopravvissuti all’orrore del S- 21 per una foto storica: incredibile che dopo tutto quello che hanno subito in quel luogo oggi stiano ancora lì tutto il giorno..
- Sedersi sul lungo fiume a godersi il tramonto e la brezza fresca.
- Stare seduti a un caffe, girarsi e veder passare un elefante in mezzo al traffico cittadino.