Se preparare la valigia senza figli è già difficile, quando arrivano i bambini il tutto si complica in maniera esponenziale.
Le mamme (perché ammettiamolo, al 90% se ne occupano loro), si dividono in mamme “porto il mondo” e mamme “minimaliste” con 4 cosucce e via.
Diciamo che io sono una via di mezzo: mi adatto abbastanza bene ma allo stesso tempo ho individuato una serie di capi indispensabili che sono adatti alle principali esigenze. In generale però, più il bimbo è piccolo e più richiede accessori, attenzioni ma soprattutto cambi. Senza contare che nei primi anni di vita, noi mamme tendiamo naturalmente a essere più apprensive.
Inoltre le esigenze di un bambino allattato al seno, ad esempio, saranno decisamente minori rispetto al latte artificiale. A questo si aggiungono le abitudini individuali, che possono portare a ridurre o ad aumentare la lista delle cose da portare in viaggio.
Come già successo per la valigia degli adulti, le liste sono state per noi un valido alleato: aiutano a non scordare nulla, a ottimizzare i bagagli e a non portare doppioni!
Cosa mettere nella valigia dei bambini
Una delle cose che più ha sancito un passaggio epocale dalla nostra vita di viaggiatori in coppia a quella di famiglia in viaggio è stata sicuramente la composizione della valigia. Mai più avrei immaginato la quantità di elementi cui pensare e portare che richiedono i bambini, soprattutto se si viaggia in posti lontani e se il bambino è ancora molto piccolo.
Ci tengo a precisare che ognuno ha un modo di viaggiare diverso e che probabilmente genitori essenziali e minimalisti continueranno ad esserlo anche una volta che saranno diventati genitori. Io non appartengo a questa categoria, ahimè, e quindi anche da mamma sono rimasta una viaggiatrice ben munita e preparata per tutte le esigenze.
Abbiamo deciso di condividere con voi la nostra personale lista di cose da mettere in valigia, che andranno poi ridistribuite fra baglio a mano e quello da stiva, perché si sa, i bambini hanno tante esigenze anche durante gli spostamenti.
Ovviamente non tutto quello che è in elenco è da portare sempre e in ogni viaggio: è una lista generale, da modulare in base all’età, da stampare e usare per depennare quello che non serve o che è già stato messo in valigia.
SCARICA la nostra lista delle cose da portare in viaggio
Procedere con ordine
Le liste servono proprio per avere uno schema mentale da seguire. Si parte dalla destinazione, dal clima, dalla tipologia di attività che si è programmato di fare e dal numero di giorni.
Se ad esempio avete intenzione di star via molte settimane, ci sarà l’inevitabile esigenza di lavare strada facendo: io consiglio sempre di portarsi via l’occorrente in vestiario per almeno 10 giorni, considerando ovviamente che i bambini si sporcano più facilmente e nei modi più svariati.
Valigie per bambini, si o no?
La moda del momento, in fatto di viaggi con i bambini, è rappresentata dalle famose mini valigie, i Trunki per intenderci o simili.
Per me sono una grandissima limitazione: a meno che la vostra destinazione non sia un villaggio o una casa fissa per tutto il periodo della vacanza, affidare a un bambino piccolo una valigia in un viaggio itinerante equivale a darsi la zappa sui piedi.
Si sa che i piccoli perdono interesse per una cosa qualsiasi dopo 5 minuti. Risultato? La deliziosa valigetta diventa l’ennesimo impiccio che si devono caricare e portare dietro i genitori, oltre a essere un fastidioso bagaglio in più totalmente inutile ai fini dell’organizzazione del viaggio.
Busy Bag
Una cosa invece che ritengo utile è la Busy Bag, ovvero uno zainetto o una piccola borsa dedicata ai più piccoli, che contiene giochi, strumenti di intrattenimento, attività poco ingombranti e al tempo stesso impegnative da proporre al bambino in diversi momenti del viaggio. Ovviamente questo magico strumento contro le criticità, cambierà in base all’età de bambino.
SCOPRI come preparare una Busy Bag
Non esagerare con i giochi
Anche se sono una sostenitrice della busy bag, occorre anche non esagerare. Va bene che i bambini hanno bisogno di intrattenimento, ma uno degli aspetti più belli del viaggio è vederli giocare con quello che trovano, scoprire cose nuove e fare amicizia in lingue diverse. Non paralizziamoli con i soliti giochi che già conoscono a memoria.
Per quanto riguarda il capitolo giochi da mare, a meno che non andiate in qualche località italiana a portata di mano, non ha senso portarsi l’intero corredo di formine e secchielli. Molto meglio acquistarli in loco e poi lasciarli alla struttura che vi ospita per i bambini che verranno dopo di voi oppure regalarli a bambini del posto, magari meno fortunati. Un ottimo modo per insegnare l’altruismo e la generosità verso il prossimo.
Passeggino o marsupio?
Questa è una domanda ricorrente la cui risposta è alquanto personale. Gli amanti del babywearing, cioè il portare il bambino legato a sé tramite una fascia o un supporto, non avranno dubbi e difenderanno a spada tratta il marsupio, ergonomico e diverso in ogni fase dell’età e della crescita.
Noi apparteniamo alla schiera degli amanti del passeggino per vari motivi: questo strumento solleva le schiene di mamma e papà (soffriamo entrambi di mal di schiena), consentendo al bambino di riposare comodo, sdraiato e non appeso, e ai genitori di respirare un pò, di rilassarsi, di mangiare in comodità e di sfruttare al massimo i momenti in cui il bimbo dorme.
Questo vale soprattutto per la gestione del fuso orario: avendo portato oltre oceano nostro figlio fin dal primo anno, il passeggino per noi è stato fondamentale. Ci ha aiutato moltissimo ad assecondare i tempi di recupero del bimbo: si è fatto tantissime nanne sul passeggino. Inoltre anche una volta che il piccolo si è riallineato perfettamente, il passeggino ci ha permesso di andare in giro tranquillamente rispettando i sonnellini pomeridiani cui era, ed è ancora oggi, abituato.
Il passeggino è utilissimo soprattutto nei primi due anni, quando ancora i bambini non camminano e le ore di sonno sono molte. Noi genitori sfruttavamo i suoi riposini al massimo per girare e fare tutte quelle cose che da sveglio erano più complicate, come la visita ai musei e attrazioni, oppure la sera quando crollava, permettendoci di allungare le nostre serate nei pub e in qualche locale tranquillo.
Inoltre lo abbiamo trovato utilissimo e fondamentale anche in aeroporto e in tutte quelle situazioni in cui devi gestire bagagli, bambino e procedure come aerei e stazioni. Tutti i passaggi del controllo passaporti, controllo bagagli, trasferimenti di terminal e relative code, sono momenti critici, in cui occorre essere efficienti, attenti e possibilmente non troppo lenti. Il passeggino diventa un valido alleato, soprattutto con bambini che scappano e non ascoltano.
Devo dire che anche adesso che nostro figlio ha 4 anni, il passeggino ci serve ancora moltissimo per fargli recuperare le forze dopo ore di camminate, per qualche nanna pomeridiana ma anche per sopperire ai momenti di noia, semplicemente aiutandolo a rilassarsi. Certamente il suo uso ora sta diventando sempre più sporadico ma ogni tanto serve ancora.
Occorre però sottolineare che il passeggino ha i suoi limiti logistici: pesa discretamente, è ingombrante e non può andare ovunque. Nonostante questo, lo abbiamo sostituito solo in qualche occasione: con uno zaino porta bimbi da trekking per affrontare i percorsi a piedi nei parchi, quando ancora non camminava e nel nostro ultimo viaggio in Canada con un marsupio preschooler per bambini al di sopra dei 18 kg, per farlo riposare dopo svariate ore e km di cammino. In questo caso sono marsupi studiati e realizzati su misura, per permettere di trasportarlo per brevi tratte e per poco tempo (altrimenti i genitori svengono!).
In aereo
I trasferimenti sono sempre una grande incognita e io preferisco viaggiare serena: mi porto quindi un cambio completo (dal calzino alla felpa) per ogni tratta aerea. Basta poco, soprattutto quando sono ancora cuccioli: si addormentano e si fanno addosso un pò di pipì, una turbolenza può farli dare di stomaco, mangiando in spazi così ristretti ci si può sporcare come niente. Tutte casistiche sperimentate negli anni.
Inoltre per i viaggi lunghi porto sempre con noi i calzini anti scivolo: permettono di tenere i piedini caldi liberandosi delle scarpe e li possono usare all’interno dell’aereo (ovviamente al ritorno andranno letteralmente sterilizzati!).
Anche qualche snack è utile: non sempre i plasticosi pasti serviti a bordo trovano il gradimento dei più piccoli.