Sequoia National Park e Kings Canyon, cosa vedere e come organizzare la visita

“Allorché mi addentrai quasi sul finir del giorno in questa selva sublime, gli alberi, con le loro sfumature rosee e luminose, sembravano acquietati, come in religiosa attesa del sole, inducendo un passo leggero e quasi timoroso”.

Questo scriveva il pioniere dell’ambientalismo John Muir, dopo aver esplorato con enorme reverenza la natura incontaminata di queste zone. E come lui, anche voi, dopo aver attraversato le aride distese a nord di Los Angeles, vederete il paesaggio cambiare. Improvvisamente i vostri occhi di riempiranno di grandi alberi verdissimi, picchi elevati di rocce selvagge, canyon profondi: siete arrivati di fronte alla più lunga catena montuosa del Nord America, la Sierra Nevada.

Con i suoi oltre 640 chilometri di lunghezza e un’ampiezza compresa tra i 100 ai 130 chilometri, la Sierra Nevada supera in grandezza l’intera area delle Alpi francesi, svizzere e italiane. Un territorio che racchiude alcune delle bellezze più imponenti della terra: le sequoie giganti.

Preparatevi a un’esperienza che non potrete dimenticare facilmente!

Come arrivare

Questo grande parco della California dista circa 4 ore da Los Angeles e 5 ore scarse da San Francisco.

Chi arriva da Los Angeles (come abbiamo fatto noi), da San Diego (6 ore), da Las Vegas (6 ore) o dalla Death Valley (4 ore), entrerà nel parco dal Ash Mountain Entrance, passando dal piccolo villaggio di Three Rivers: da qui parte una meravigliosa strada panoramica che, in circa 50 minuti, porta all’ingresso del parco.

Se invece arrivate da nord, quindi da San Francisco e dallo Yosemite National Park (3 ore e mezzo), seguirete per Fresno e passerete dal Big Stump Entrance, il secondo accesso al parco.

 

Quando andare

Anche se il parco è aperto tutto l’anno, ovviamente il periodo migliore dal punto di vista turistico è sicuramente l’estate.

Sebbene l’inverno sia molto suggestivo, offrendo magnifiche vedute di boschi ammantati di bianco, è anche vero che la viabilità è seriamente compromessa dalla presenza di neve abbondante: obbligo di catene da neve e gomme termiche, possibilità di strade interdette al traffico e strutture alberghiere in molti casi chiuse.

All’interno del periodo estivo, il mese più adatto al turismo è giugno/primi di luglio: troverete molta meno gente in giro e la portata di fiumi e cascate è al massimo, essendo da poco finito il disgelo. Con l’avanzare dell’estate, i corsi d’acqua si riducono di potenza, si sviluppano maggiori incendi e il tempo tende a guastarsi più facilmente.

Molto suggestivi anche la primavera e l’autunno, periodi in cui la natura offre panorami di incredibile bellezza.

 

Quanto tempo dedicare al parco

La catena montuosa della Sierra Nevada custodisce vette alte oltre 4.000 metri per circa 600 chilometri: è una delle aree più impervie e selvagge mai viste dove, per gran parte della sua estensione, non esistono strade, passi o tunnel per attraversarla.  Come avrete modo di vedere con i vostri occhi, questa immensa area non è molto visitata. Qui il turismo di massa arriva in percentuale minima.

Il Sequoia National Parks e Kings Canyon  sono uno dei tesori più spettacolari eppure meno visitati del Golden State, ovvero della California.

Il motivo? Nonostante bellezze naturalistiche da far impallidire chiunque, la maggior parte della gente viene attirata dai parchi vicini, più grandi e famosi, lo Yosemite e la Death Valley. Solitamente, chi è impegnato in un on the road della California, con i giorni contati a disposizione, preferisce o saltare del tutto il parco, oppure attraversarlo da una parte all’altra. Molti decidono di visitare quasi esclusivamente il Sequoia National Parrk, eliminando il Kings Canyon e dedicando alla zona una giornata di passaggio con i classici view point e le attrazioni più famose e non impegnative.

A dispetto delle tendenze generali noi pensiamo che Sequoia National Park e Kings Canyon meritino una visita approfondita: non solamente per la bellezza incredibile delle sequoie e dei paesaggi della catena montuosa, ma anche perché la scarsità di turisti permette di vivere il parco in solitudine, senza code, senza calca e senza affollamento.

Il numero ideale di giorni? Dai 2 ai 4 giorni, per vivere la natura da vicino, percorrere diversi trail e calarsi nella spettacolarità del paesaggio.

Inoltre, per ammirare il Kings Canyon in tutta la sua magnificenza, occorre scendere in fondo alla valle: la strada è lunga e molto tortuosa, impossibile da fare in giornata, dal momento che arrivati nel punto più profondo si interrompe e occorre tornare indietro.

Il nostro consiglio è di soggiornare almeno una notte sul fondo del canyon, per poter esplorare i numerosi sentieri del parco.

 

Come organizzare la visita

Il Sequoia National Parks e Kings Canyon, come il nome suggerisce, riunisce due parchi distinti ma gestiti in maniera comune.

All’interno di un’unica area avrete modo di ammirare alcuni punti davvero spettacolari che vi rimarranno per sempre impressi nella memoria.

I più famosi? L’albero più grande della terra, il General Sherman Tree, il punto più alto degli Stati Uniti (senza contare l’Alaska) ovvero il Monte Whitney e il canyon più profondo, il Kings Canyon che batte il Grand Canyon 2500 metri a 1857.

Tessera parchi

Per entrare in qualsiasi parco nazionale occorre acquistare un pass, settimanale o annuale.

  • Il pass settimanale costa 35$ a veicolo e permette l’ingresso fino a 7 giorni all’interno dell’intera area.
  • Il pass annuale, da 80$ a veicolo, conviene solamente se avete intenzione di visitare altri parchi nazionali all’interno del medesimo itinerario, come ad esempio i vicini Yosemite e Death Valley. Il pass vale un anno dal momento della convalida e consente l’accesso a tutti i parchi nazionali del territorio americano senza alcuna restrizione.

Il biglietto si acquista direttamente al primo accesso nel parco, presso la Ranger Station che sorveglia l’ingresso: vi verranno forniti gratuitamente anche la mappa e il giornale del parco con tutti consigli e le informazioni utili da conoscere per vivere serenamente la permanenza nella natura.

Ogni volta che uscirete e rientrerete nel parco, dovrete mostrare ai ranger la tessera per poter accedere all’area.

Sequoia National Park

Il Sequoia National Park è sicuramente la parte più cospicua e ricca di cose da fare e da vedere. Da sola merita almeno un paio di giorni ma il grande vantaggio sta nella concentrazione di sentieri, in un’area limitata e circoscritta. Questo permette la massima ottimizzazione del tempo a disposizione.

Inoltre la maggior parte dei sentieri è di facile fruibilità, essendo accessibili a tutti senza necessitare di particolari livelli di preparazione. I percorsi sono generalmente lastricati o comunque ben tenuti, di media o breve durata, senza grandi dislivelli.

Kings Canyon National Park

A differenza del Sequoia National Park, il Kings Canyon è la parte più selvaggia della Sierra. Con le sue profonde vallate, gli alberi altissimi e le pareti di roccia vertiginose, il Kings Canyon National Park è il luogo che John Muir una volta definì “un rivale di Yosemite”.

Il Kings Canyon Park è composto da due aree distinte: Grant Grove (dove si trova il General Grant, noto anche come “l’albero di Natale della nazione”), Cedar Grove, la parte più profonda del canyon e il Redwood Canyon, il più grande bosco di sequoie al mondo.

Oltre alle celebri sequoie, questa valle di origine glaciale offre chilometri e chilometri di sentieri escursionistici, passeggiate a cavallo e campeggi, un luogo perfetto per gli appassionati di outdoor di ogni età. Il grande problema sta nel fatto che la maggior parte di questi percorsi sono molto lunghi, spesso impegnativi e in alcuni casi adatti solamente ad escursionisti esperti.

 

Cosa vedere in 3 giorni al Sequoia National Park e Kings Canyon

Il Sequoia e il Kings Canuyon sono davvero sconfinati e potrete scegliere fra migliaia di sentieri da percorrere, in base al livello di preparazione. Organizzare la visita per un turista medio è facile: ci sono una serie di percorsi non impegnativi, facilmente accessibili a tutti e soprattutto abbastanza corti.

Questo si traduce nella possibilità di concentrare in poco tempo tantissime cose da fare all’interno della stessa giornata. Ovviamente, per chi ha più giorni a disposizione, voglia e preparazione, c’è anche la possibilità di inserire escursioni più impegnative, lunghe e faticose. Siete in un paradiso naturale che vi aspetta per essere scoperto!

1° giorno

Mattinata di trasferimento da Los Angeles a Three Rivers dove pranziamo al volo prima di salire all’interno del parco.

La prima cosa che ci colpisce moltissimo è il cambio repentino di vegetazione fra la zona che circonda Three Rivers, arida e spoglia, e l’ambiente naturale che si infittisce man mano che si sale, lasciando il posto a una natura decisamente alpina.

General Sherman Tree Trail + Congress Trail

Lunghezza: 1,6 km +  4,8 km di loop per un totale di 6,4 km
Dislivello: in tutto circa 200 metri
Durata: 2 ore circa in base alle soste per le fotografie
Difficoltà: facile

Questo è sicuramente il percorso più famoso del parco e quindi, anche il più affollato, soprattutto la prima parte, quella che porta al Generale Sherman. Questo gigante buono ha numeri da capogiro: 84 metri di altezza, 11 metri di diametro (ci vuole un’intera squadra di calcio per abbracciarlo), 2.500 anni di età. E’ l’albero più grande degli Stati Uniti e il più grande organismo vivente esistente sulla Terra. E ovviamente è il protagonista assoluto del parco con il suo nome altisonante, quello di un celebre quanto spietato comandante della Guerra Civile Americana.

Vi assicuro che trovarsi al cospetto di questo gigante della Terra, che ha visto trascorrere secoli di storia osservando i nostri inutili affanni silenziosamente, fa molto effetto. C’è da sempre e ci sarà ancora dopo di noi: impressionante e commovente. Peccato che il tutto sia rovinato dalle decine e decine di persone che si affollano forsennatamente per ammirarlo e la coda chilometrica per farsi la foto di rito davanti al cartello.

Complice anche la facilità del sentiero, interamente lastricato e dolcemente in discesa: insomma, qui arrivano tutti. Inoltre gli americani sono abili a rendere i luoghi fruibili e qui al Sequoia sono riusciti a creare degli accessi ravvicinati con parcheggio, riservati esclusivamente ai disabili e alle persone anziane. Tanto di cappello.

Se però non amate la folla e la congestione, allora dovrete venire qui o il mattino molto presto, o nel tardo pomeriggio, quando la maggior parte della gente si avvia verso gli alloggi.

Data la sua indiscussa bellezza il Generale Sherman è il punto di arrivo più amato e gettonato ma noi vi consigliamo di non fermarvi lì. Infatti è possibile proseguire il sentiero, seguendo il Congress Trail un percorso altrettanto emozionante e spettacolare. Questo sentiero circolare si inoltra nel cuore della foresta portandovi ad ammirare una serie di sequoie impressionanti, che non hanno nulla da invidiare al Sherman Tree. Qui troverete tra le più imponenti e incredibili sequoie di tutto il parco ma in quasi totale solitudine e silenzio. La passeggiata è piacevole con una serie di saliscendi dolci e mai impegnativi, che al contrario rendono vario il percorso.

Dopo un primo tratto senza particolari elementi di nota, vedrete in rapida successione una serie impressionante di giganti tra cui spicca il President Tree con i suoi 75 metri di altezza e 28 metri di circonferenza per arrivare infine a due grandi gruppi, The Senate e The House. A differenza dello Sherman, qui non ci sono barriere in legno, si può camminare liberamente in mezzo agli alberi, insinuarsi nelle loro incredibili cavità, abbracciarli, toccarne la superficie, annusare gli odori del sottobosco, entrare davvero in contatto con la natura. Infine, prima di tornare al Generale, si arriva al Lincoln Tree, il quarto più grande albero al mondo, un’altra incredibile meraviglia della natura.

2° giorno

La giornata si prospetta meravigliosa, grazie a un bel cielo blu, il sole e temperature miti e piacevoli. Sfruttiamo la sveglia presto e risaliamo nel parco.

Moro Rock

Lunghezza: 800 metri andata e ritorno con 300 gradini
Dislivello: 91 metri
Durata: dai 30 ai 45 minuti in base al livello e alle soste fotografiche
Difficoltà: facile ma serve un minimo di allenamento per le scale molto ripide

Come si intuisce dal nome qui non si tratta di boschi e sequoie ma di una roccia spettacolare dalla cui cima si gode un panorama incredibile. Il Moro Rock è un monolite di granito a forma di cupola: questo tipo di formazioni rocciose sono molto comuni nella Sierra Nevada e si creano per esfoliazione di squame, lastre o strati di roccia e granito. Un lungo processo di espansione, di erosione, di compressione, di fratture e di esfoliazione che alla fine si traduce in forme arrotondate, simili a cupole.

Per raggiungerla occorre salire i 300 gradini di una lunga scalinata scavata nella roccia che sale vertiginosamente fino alla sommità. I passaggi sono stretti ma mai esposti o pericolosi, sempre dotati di protezioni che rendono il percorso adatto anche ai bambini, ovviamente con le dovute attenzioni e precauzioni.

Una volta in cima vi apparirà una vista a 360 gradi: da ovest con la vallata del Kaweah River e Three Rivers fino a est con i picchi del Great Western Divide e la High Sierra spesso innevata. Qui ci siamo imbattuti in una singolare ma originale proposta di matrimonio dal vivo proprio davanti ai nostri occhi!

I ranger spesso offrono piccole lezioni geologiche e storiche del luogo: consultate gli orari al Visitor Center!

Avvertenza: non salite sul Moro Rock durante o in prossimità di temporali. La cresta ed i corrimani metallici attirano i fulmini.

Da ricordare: il parcheggio è molto piccolo e si riempie in fretta. Per questo motivo, in estate, la strada viene chiusa ai veicoli privati ​​nei fine settimana e nei giorni festivi dalla mattina al tardo pomeriggio e si può raggiungere Moro Rock solamente con le navette gratuite del parco che partono dal Giant Forest Museum.

Vi consigliamo di recarvi la mattina presto, che è anche l’orario più indicato per le fotografie.

Crescent Meadows Trail

Lunghezza: 2,9 km pianeggianti
Dislivello: 60 metri
Durata: dai 30 ai 45 minuti in base al livello e alle soste fotografiche
Difficoltà: facile e adatti a tutti

La verdissima radura di Crescent Meadow è un piccolo gioiello, un pò nascosto e poco visitato dalla gran parte dei turisti.

In teoria il sentiero pavimentato è solo andata e ritorno ma può diventare un loop seguendo un percorso sterrato che parte dal Chimney Tree e dal Tharp’s Log: il primo è una sequoia dall’incavo enorme (si può entrare all’interno) mentre il secondo è una capanna  costruita in una sequoia caduta al suolo. Questo bellissimo sentiero è decisamente meno visitato rispetto ad altri e si addentra nel cuore della Giant Forest in totale silenzio e solitudine.

La zona è molto frequentata da orsi, al punto che sarete invitati caldamente a togliere dalla vostra vettura qualsiasi cibaria e a riporla negli appositi scomparti anti orso in dotazione al parcheggio.

Tunnel Log

La strada che collega Moro Rock a Crescent Meadows è incantevole e vedrete sulla vostra destra un grande gruppo di immense sequoie, il Parker Group, dove noi ci siamo sbizzarriti a fare foto da tutte le angolazioni.

Un altro punto imperdibile è Tunnel Log: i ranger hanno fatto passare la strada  attraverso il tronco di una sequoia caduta, creando un intaglio alto 5.2 metri e largo 2.4. E’ uno dei punti più fotografati del parco.

Quando la zona iniziò ad essere sfruttata turisticamente a fine ‘800, si diffuse la moda di intagliare tunnel nelle sequoie vive, producendo enormi danni ambientali. Per fortuna la pratica venne abbandonata quando fu creato il parco nel 1890 e da allora si è costruito qualche tunnel solamente all’interno dei tronchi ormai a terra. In questo caso sfruttando un albero gigante alto 83 metri caduto per cause naturali nel 1937.

Cosa non perdere? Una foto dall’alto della sequoia distesa!

Si sale dalla parte finale dell’albero, arrampicandosi e sfruttando i solchi nella corteccia. Se non avete problemi di vertigine farsi immortalare qui è davvero un’esperienza unica!

Giant Forest Museum

Questo piccolo ma delizioso museo si trova all’interno del Visitor Center. E’ stupendo e consigliatissimo soprattutto per i bambini: il museo spiega e illustra in maniera semplice e immediata l’affascinante mondo delle sequoie, la loro vita, il ciclo di nascita e morte e tante curiosità sul loro ecosistema.

Ovviamente, come sempre accade nel National Parks, il tutto è corredato di immagini, video e pannelli espositivi che i bambini sono invitati a toccare e a interagire.

Non perdetevi The Sentinel Tree, proprio di fronte. Con i suoi 78 metri di altezza è il 13° albero più alto della Giant Forest.

Big Trees Trail

Lunghezza: 1,2 km pianeggianti, lastricati o su passerelle
Dislivello: quasi impercettibile
Durata: dai 30 ai 45 minuti in base al numero di soste fotografiche
Difficoltà: facile e adatto a tutti, passeggini compresi

L’ingresso di questo stupendo percorso non è molto facile da individuare, è male indicato e privo di parcheggio. Infatti si è obbligati a lasciare la macchina 500 metri prima, al parcheggio del Giant Forest Museum e fare un pezzo a piedi.

Questo è sicuramente uno dei sentieri più facili del parco. Il loop gira intorno a una verdissima radura che in estate si riempie di incantevoli fiori di campo. Intorno si possono ammirare bellissime e altissime sequoie, tra le quali Clara Barton Tree e Ed by Ned, due esemplari bizzarri che crescendo hanno unito alla base il loro tronco. Anche in questo caso, gli alberi non sono protetti da barriere e staccionate in legno e avrete la possibilità di avvicinarvi, toccarle e anche entrare nelle loro cavità.

La passeggiata è munita di pannelli esplicativi e molte panchine, è adatta a tutte le età e accessibile ai passeggini.

Hume Lake

Per raggiungere il Kings Canyon avrete due opzioni: o passare per il Grant Groove Village, seguendo la strada 180 che si poi obbligati a rifare al ritorno, oppure, come abbiamo fatto noi, uscire temporaneamente dal parco imboccando la Tenmile Creek, una meravigliosa strada panoramica che passa dal Hume Lake.

Questo lago delizioso è ideale per una sosta merenda e una piccola passeggiata: è frequentato da villeggianti rilassati che si dedicano alla canoa e alla pesca.

Kings Canyon Scenic Byway – Tenmile Creek

Lasciato lo Hume Lake inizia la parte spettacolare del tragitto. La strada, tortuosa e tutta tornanti, segue il profilo selvaggio della Sierra e si insinua nelle pieghe delle montagne. Ogni curva sarà accompagnata da un WOW: vedute incredibili vi attendono, panorami che si perdono a perdita d’occhio e la visuale in prospettiva del Kings Canyon. Il punto migliore per ammirarlo in tutta la sua bellezza è il Junction View: un piccolo spiazzo per le macchine vi permetterà di fare mille fotografie!

Raggiunto il punto più alto inizierete la discesa, altrettanto spettacolare e tortuosa: la vegetazione lascia spazio alla roccia e sarete immersi nella più totale solitudine. Sono poche le macchine che scendono fino al fondo del canyon. All’ora del tramonto i colori si accendono e sarete rapiti dalla bellezza del parco.

Ad accompagnarvi nell’ultimo tratto di strada ci sarà solamente il rumore assordante del Kings River: tra giugno e luglio il fiume che da origine al canyon è al massimo della sua portata e vi lascerà senza fiato. La presenza rumorosa ma incredibilmente rilassante del fiume è uno dei motivi per cui ho amato dormire sul fondo del canyon: addormentarsi e svegliarsi con il suono dell’acqua sulle rocce mi ha riportata indietro nel tempo, quando da bambina passavo le mie estati nelle valli del Canavese a casa dei nonni, proprio sul torrente. Vi sentirete fuori dal mondo ed entrerete davvero in contatto con la natura più incontaminata.

3° giorno

Zumwalt Meadow Trail

Lunghezza: loop di 2,4 km pianeggianti ma sterrati
Dislivello: 88 metri
Durata: dai 30 ai 40 minuti in base al numero di soste fotografiche
Difficoltà: facile e adatto a tutti

Nella valle del Kings Canyon la luce del sole arriva lentamente e di prima mattina l’aria è frizzante. Decidiamo di fare un piccolo trail, facile e non impegnativo, il Zumwalt Meadow Trail. Il percorso si snoda lungo il fiume e offre ai visitatori un contrasto scenografico fra le potenti formazioni rocciose e il verde delle radure, rigogliose e fiorite nel periodo della primavera e dell’estate. Uno scenario alpino spettacolare. Potrete ammirare infatti due importanti formazioni rocciose, il North Dome  e Grand Sentinel, che salgono a vertiginose altezze proprio davanti ai vostri occhi.

Molti ranger affermano che questa è la migliore (e più popolare) escursione da fare in un giorno nella zona di Cedar Grove. Purtroppo, come è accaduto a noi, nel periodo estivo alcune parti vengono inondate dalle piene del fiume e il percorso viene interrotto. Infatti arrivati a un certo punto abbiamo trovato le passerelle sommerse dall’acqua e siamo tornati indietro percorrendo lo stesso sentiero.

Grizzly Falls

Lungo la strada per uscire dal canyon si trova questa spettacolare cascata, vicinissima alla strada. E’ proprio in prossimità del parcheggio che facciamo l’incontro più incredibile della vacanza: lungo la carreggiata passeggia tranquillamente un esemplare di giovane orso bruno, indifferente agli sguardi curiosi delle poche macchine che si sono fermate per ammirarlo.

Il nostro bimbo è letteralmente impazzito e decidiamo di seguire l’orso per un breve tratto e osservarlo da tutte le angolazioni!

Park Ridge Trail

Lunghezza: 7.8 km fra salite e discese
Dislivello: 319 metri
Durata: calcolate fra le 2 e le 3 ore
Difficoltà: intermedio

Dopo aver ripercorso tutta la strada panoramica a ritroso, con altre mille soste per le fotografie, approdiamo alla zona del Grant Grove Village, dove si trova un’altra concentrazione di sentieri incantevoli.

Decidiamo si seguire il Park Ridge Panoramic Trail, un sentiero a forma di 8 che segue la cresta della vetta di Park Ridge fino al Park Ridge Fire Lookout. Possiamo affermare che la parte più bella del sentiero è sicuramente il primo tratto: dopo una bella salita si arriva al Panoramic Point, da cui si possono ammirare le profondità del Kings Canyon, le alture e le falesie dell’alta Sierra.

Poi il sentiero si mantiene alto, lungo il profilo della montagna, costeggiando prati verdissimi e ricchi di fiori selvatici: man mano che si prosegue però, il sentiero inizia a scendere perdendo di attrattiva. Ad un certo punto si incrocia la strada sterrata usata dai pompieri per intervenire in caso di incendio: qui potrete decidere di proseguire fino alla torretta di avvistamento oppure, come abbiamo fatto noi, percorrere la strada per tornare verso il parcheggio.

Con il senno di poi, avrei sostituito questo trail, che comunque ci ha portato via diverso tempo, con un altro in zona Cedar Grove, magari il Mist Falls, più impegnativo ma più panoramico.

General Grant Tree Trail

Lunghezza: 1.3 km praticamente sempre in piano
Dislivello: ininfluente
Durata: più o meno 40 minuti
Difficoltà: facile

Questo sentiero è un dei punti top del parco. Potrete infatti ammirare un altro colosso incredibile, il Generale Grant: oltre 81 metri di altezza, come un palazzo di 27 piani, un diametro alla base di quasi 9 metri ed una circonferenza di più di 32 metri. Numeri da capogiro. Essendo poi una sequoia abbastanza giovane, solamente (!!!) 1700 anni, probabilmente continuerà a crescere!

L’albero è stato chiamato così nel 1867 in onore di Ulisse S. Grant, il famoso generale della Guerra Civile Americana, nonché il 18° presidente degli Stati Uniti. E’ stato insignito del riconoscimento di “albero di Natale della nazione” dal presidente Calvin Coolidge ed è una delle “più grandi” attrazioni dei parchi nazionali d’America.

Il percorso è incantevole e si snoda in un anello a forma di 8 attraversando per due volte la Fallen Monarch, una grande sequoia abbattuta dal fuoco e caduta al suolo. La cosa incredibile, che farà impazzire grandi e piccini, è che si può letteralmente camminare al suo interno, lungo il tronco, per tutta la sua estensione.

Lungo il sentiero potrete anche visitare una delle prime cabin dei ranger, la Gamlin Cabin, realizzata in tronchi e risalente ai tempi della nascita dei parchi americani.

Big Stump Trail

Lunghezza: 2.8 km quasi sempre in piano
Dislivello: 71 metri
Durata: più o meno 1 ora
Difficoltà: facile

Nonostante si trovi praticamente accanto all’ingresso di Big Stump, questo percorso quasi non si nota e la maggior parte della gente tira dritto puntando subito ai grandi protagonisti del parco. Proprio per questo motivo il sentiero è deserto e potrete camminare in totale solitudine e silenzio.

Il sentiero si inoltra nel cuore della foresta e raggiunge un ampio prato circolare punteggiato da molti ceppi e tronchi abbattuti, che offrono un bel contrasto con il verde degli alberi e la lussureggiante prateria fiorita.

La grande attrattiva del percorso sono i ceppi delle sequoie abbattute nel periodo della corsa all’oro. Il Timber and Stone Act del 1878 offrì ai coloni l’opportunità di acquistare ampi tratti di terra per soli $ 2,50 per acro, da utilizzare per il legname. L’occasione fece gola a tanti e iniziò uno sfruttamento selvaggio della zona, comprese le magnifiche sequoie. In alcuni casi ci vollero diverse settimane per far cadere questi colossi della natura. La grande ironia è che il legno di sequoia è così fragile che quando i giganti cadevano a terra, l’albero spesso si scheggiava gravemente, con conseguente perdita di gran parte del legname. Poi con la formazione dei parchi nazionali e la presa di coscienza del valore incommensurabile di questi boschi, il taglio delle sequoie venne bandito.

Il ceppo più famoso è il Mark Twain Tree, una sequoia di 1.350 anni abbattuta nel 1891 dopo che una squadra di due uomini impiegò ben 13 giorni per tagliarla. Ora la parte superiore è raggiunta da una breve scala, che consente di osservare da vicino gli anelli di crescita. L’albero di Mark Twain fu abbattuto in modo che le lastre/sezioni del tronco potessero essere esposte nei Musei di Storia Naturale di New York e Londra. Nessuno infatti credeva all’esistenza di questi colossi immensi.

Una passeggiata stupenda e molto istruttiva, che emozionerà grandi e piccini.

 

Altre cose da vedere al Sequoia National Park

Con più tempo a disposizione, potrete scegliere fra una moltitudine di sentieri favolosi da percorrere. Nell’economia di un viaggio molto lungo, noi abbiamo per forza dovuto scegliere fra le mille cose da fare e da vedere.

Crystal Cave

Gli amanti di grotte e formazioni rocciose apprezzeranno una delle cavità più grandi degli Stati Uniti. Crystal Cave è un tesoro di marmi lucidati da corsi d’acqua sotterranei e decorati con tende di stalattiti simili a ghiaccioli e tumuli di stalagmiti.

Consigliato solo agli appassionati: infatti per raggiungerle occorre guidare per 22 km dal Foothill Visitor Center e poi girare alla Cave Road e percorrerla per ulteriori 45 minuti.

Le grotte sono visitabili solamente seguendo un tour organizzato, prenotabile in anticipo presso il Visitor Center: il Sequoia Parks Conservancy vi fornirà torce elettriche e attrezzature necessarie. Ricordatevi che la temperatura della caverna è di 8 gradi costanti, quindi si consiglia di munirsi di una giacca o un maglione.

Tokopah Falls Trail

Lunghezza: 6.4 km andata e ritorno
Dislivello:194 metri
Durata: circa 2 ore
Difficoltà: moderata

Il Tokopah Falls Trail è uno dei percorsi più popolari nel Sequoia National Park. Il percorso si snoda nella Sierra vicino ad un fiume tuonante, immense pareti di granito che torreggiano, prati alpini e pinete. Le cascate sono sempre un grande richiamo, e nei settimana di vacanza estiva c’è un flusso quasi costante di persone sul sentiero.

Partendo dal campeggio di Lodgepole, l’ampio sentiero ben curato si arrampica, dolcemente ma con insistenza, per 1,7 miglia, attraverso boschi profumati di pino, seguendo il fiume rumoroso. È una passeggiata straordinariamente bella.

Verso la fine del sentiero, i boschi scompaiono e il sentiero sale tra alcune enormi rocce. Le cascate, lungo un ripido pendio di granito, emergono alla luce in tutto il loro splendore. Il sentiero termina in una vasta area pianeggiante dove molti visitatori si ritrovano, vicino alla parte inferiore delle cascate.

Mineral King

Possiamo dire con certezza che questa vallata remota e poco visitata, è una delle attrazioni minori del parco, accessibile solo in estate con una deviazione ad est della Hwy 198 tra Three Rivers ed il Foothills Visitor Center.

Qui si trovano bellissimi laghi di origine glaciale e montagne scoscese, l’habitat ideale per cervi ed orsi: troverete moltissimi sentieri percorribili, adatti però a camminatori esperti ed allenati.

Tra i vari sentieri consigliamo l’Eagle Lake Trail da 10 km classificato come moderato/difficile.

 

Altre cose da vedere al Kings Canyon

Anche il Kings Canyon custodisce una serie impressionante di sentieri fra cui scegliere, in base al livello di preparazione ma soprattutto al tempo a disposizione.

North Grove Loop Trail

Lunghezza: 5.5 km loop
Dislivello: 136 metri
Durata: circa 1 ora e mezza
Difficoltà: moderata

A differenza di altri sentieri qui c’è una minore concentrazione di sequoie ma anche molti meno turisti, cosa che rende l’escursione decisamente piacevole.

Se volete allungare l’escursione, il sentiero si raccorda al Dead Giant Loop Trail con un loop di altri 4,8 km.

Roaring River Falls Trail

Lunghezza: 480 metri andata e ritorno
Dislivello: irrilevante
Durata: mezzora
Difficoltà: facile

Una camminata molto breve e ombreggiata verso una potente cascata che scorre veloce attraverso uno scivolo di granito. Sentiero pavimentato, relativamente accessibile, adatto a tutti.

Mist Falls Trail

Lunghezza: 13 km
Dislivello: 243 metri
Durata: 5 ore
Difficoltà: moderato/faticoso

Questo sentiero segue il South Fork Canyon attraverso la foresta, prati fioriti, grandi massi di granito passando per uno spettacolo impressionante di rapide, fino a una delle più grandi cascate dei parchi nazionali di Sequoia e Kings Canyon.

A causa della lunghezza e del dislivello, l’escursione è sconsigliata a chi ha poco tempo e poco allenamento.

Arrivati alla cascata, il sentiero si raccorda al Paradise Valley Trail per altri 14 km: in questo caso si consiglia di campeggiare in tenda.

Boyden Cavern

Lungo la Kings Canyon Scenic Drive noterete i cartelli per queste grotte poco conosciute rispetto alle Crystal Cave.

In questo caso non occorre prenotare i biglietti in anticipo ma come le “cugine”, la visita è guidata con un tour da 45 minuti.

Buck Rock Lookout

Il Buck Rock Lookout si trova arroccato su una cupola di granito e offre una vista mozzafiato sul Great Western Divide e altre spettacolari vette delle montagne della Sierra Nevada. L’accesso alla cima avviene tramite una serie di rampe di scale (costituite da 172 gradini) sospese dal lato della roccia.

L’attuale edificio belvedere è stato costruito nel 1923 ed è storicamente significativo. Perché si chiama Buck Rock? La leggenda narra che se guardi la roccia da una certa angolazione, puoi vedere il profilo di un guerriero indiano. Infatti con il termine Buck, un tempo si usava indicare gli indiani maschi.

Percorso non adatto ai bambini piccoli e decisamente sconsigliato a chi soffre di vertigini!

Redwood Mountain Grove Loop Trail

©Richard Thompson

Lunghezza: 16 km
Dislivello: 670 metri
Durata: 5-8 ore andata e ritorno (escluse le soste per il riposo o le foto)
Difficoltà: moderata

Sentieri tranquilli, centinaia di sequoie giganti, ruscelli piacevoli e belle vedute attendono gli escursionisti che vogliono cimentarsi in questo percorso più lungo, da una giornata intera o con notte in tenda.

Infatti il Redwood Canyon contiene il più grande bosco di sequoie della Sierra nonostante sia il meno frequentato dal turismo e vi lascerà senza fiato per il numero impressionante di giganti al suo interno.

Il Redwood Mountain Loop combina due percorsi: Hart Tree e Fallen Goliath Trail e Sugar Bowl Trail per fare un giro di 10 miglia. Si trova a 10,5 km dal Grant Grove Visitor Center.

 

Cosa fare

Nei parchi nazionali di Sequoia e Kings Canyon, le opportunità ricreative si moltiplicano dalla tarda primavera all’inizio dell’autunno. Con gli alberi giganteschi che toccano il cielo e un territorio che invita all’avventura, è un paese dalle incredibili meraviglie naturali.

Hiking

Con più di 1200 km di sentieri, l’attività prediletta del parco è ovviamente la camminata. Che voi desideriate solamente ammirare le sequoie più famose con brevi e facili percorsi o che siate escursionisti esperti pronti per sentieri impegnativi, qui troverete il percorso adatto alle vostre esigenze.

Mai come in questo parco mi sono sentita vicina e in comunione con la natura: il rispetto per questi giganti della terra è palpabile, l’amore con cui i ranger se ne prendono cura è visibile a tutti e l’opportunità di viverla senza stress, code, congestione e affollamento è un raro privilegio.

A cavallo

©VisitCalifornia

Per coloro che trascorreranno maggior tempo in zona, potrebbe essere una valida opportunità di svago la passeggiata a cavallo, nelle selvagge e stupende vallate della Sierra.

Le passeggiate guidate a cavallo sono disponibili in estate presso due maneggi gestiti con un permesso di concessione nei parchi nazionali di Sequoia e Kings Canyon: Grant Grove Stables e Cedar Grove Pack Station. Le date di apertura e chiusura per ciascuna località dipendono dalle condizioni meteorologiche.

Potrebbero essere applicati limiti di peso e limiti di età.

Dark Sky Festival

Ogni anno, nel mese di agosto, viene organizzata il Dark Sky Festival, il più grande festival del cielo notturno nella California centrale. Si svolge in varie località dei parchi nazionali, tra cui Foothills, Mineral King, Giant Forest, Lodgepole, Grant Grove, Cedar Grove e Lake Kaweah in Three Rivers.

L’evento offre oltre 50 programmi, tra cui tour, osservazione delle stelle, conferenze, film, spettacoli musicali e altro ancora. Il cielo notturno del Sequoia National Park e Kings Canyon è riconosciuto a livello nazionale. L’oscurità non solo aumenta la bellezza dei suoi paesaggi naturali, ma contribuisce anche alla salute della fauna selvatica. Poiché la maggior parte del mondo si trova di fronte agli effetti dell’inquinamento luminoso artificiale, il Dark Sky Festival mira a educare le persone sull’importanza di preservare l’oscurità naturale e ispirarle ad agire nelle loro stesse comunità.

 

Cosa portare

Siete nel cuore della natura e occorre attrezzarsi di conseguenza. Se come noi, avete scelto di intraprendere percorsi a piedi, vi consigliamo di partire con la corretta attrezzatura.

Ovviamente le cose da portare con voi variano dal periodo in cui visiterete il parco e in base alle attività che intendete fare. I nostri consigli si riferiscono all’estate per escursioni di medio livello.

Indispensabili

  • Abbigliamento da montagna: vestiti comodi e traspiranti per affrontare le giornate senza problemi.
  • Una felpa: la mattina e la sera le temperature sono fresche ma durante il giorno vanno benissimo pantaloncini corti e t-shirt.
  • Scarpe da montagna: indipendentemente dai percorsi, occorre sempre preservare il piede e la caviglia. Una buona scarpa da hiking è fondamentale per tutta la famiglia.
  • Scorte di acqua e di cibo: in base alla lunghezza dei percorsi, è sempre buona regola partire attrezzati con la giusta dose di acqua a persona e qualche snack per spezzare la fame come frutta secca, cracker e carne secca.

La maggior parte dei percorsi si svolge nel sottobosco ma noi consigliamo di usare la crema solare e portare con voi un cappellino per la testa.

 

Il Sequoia National Park e Kings Canyon con i bambini

Questo parco è il paradiso per i bambini che amano la natura. Assisteranno a uno dei più incredibili spettacoli naturali, le sequoie, i giganti buoni della terra.

I bimbi in età scolare rimarranno letteralmente incantati e praticheranno lo sport più amato del parco: l’abbraccio della sequoia, un’esperienza unica che rimarrà indelebile nei loro ricordi!

Inoltre, visitando il Giant Forest Museum e gli altri Visitor Center, potranno avvicinarsi alla conoscenza del delicato ecosistema delle sequoie, scoprire come nascono, si sviluppano, apprendere molte curiosità e sensibilizzarsi alle tematiche ambientali.

Senza contare che avranno l’opportunità di avvistare molti animali, come cervi, daini e orsi. Noi ci siamo attrezzati portando tutti gli strumenti per scoprire la natura: binocolo, bussola, torcia, campanello anti-orso e lente di ingrandimento! Si sentiranno protagonisti della vacanza e ancora più motivati a seguire i percorsi che gli proporrete.

Un’altra attività favolosa per i bimbi è il programma Junior Ranger: dopo aver ritirato l’Activity Book (un giornalino con giochi e domande sul Sequoia), aver visitato il parco e completato le pagine insieme ai genitori, potrete riconsegnarlo e i vostri bimbi riceveranno il distintivo di Junior Ranger con tanto di giuramento ufficiale alla presenza di un vero Ranger!

Un’altra dritta che ci sentiamo di darvi è di scaricare sui vostri smartphone o tablet, se li usate, una delle tante App gratuite per esplorare il cielo notturno. In circolazione ve ne sono parecchie, sia per Android che per Iphone e permettono in maniera molto immediata di scrutare le limpide notti del parco. Usarle è molto semplice: basta puntare lo schermo verso il cielo e aspettare il riconoscimento di costellazioni, stelle e pianeti. Un’esperienza molto divertente soprattutto con bambini più grandicelli!

 

Informazioni utili

Per prepararvi alla visita del Sequoia e Kings Canyon National Parks abbiamo radunato alcune informazioni indispensabili da conoscere prima di organizzare il vostro soggiorno.

Il favoloso mondo delle sequoie

La sequoia gigante è l’albero vivente più grande della terra e cresce naturalmente in un unico posto al mondo: sul versante occidentale della Sierra Nevada, generalmente tra i 1.520 e i 2.130 metri, dove se ne contano complessivamente circa 75 boschi.

La vita di questi giganti è semplicemente impressionante: se prendiamo in considerazione il suo esemplare più famoso, il General Sherman, scopriamo che ha un’età stimata tra i 2.300 e i 2.100 anni e il suo ramo più grande raggiunge quasi due metri di diametro. Ogni anno la sua crescita equivale a un albero di proporzioni normali alto 18 metri.

Perché le sequoie hanno la fama di essere alberi immortali? “La maggior parte degli alberi della Sierra muore per malattie, funghi e così via, ma niente colpisce il Grande Albero che, fatta eccezione per eventuali incidenti, sembra immortale”. Così scriveva John Muir, il grande naturalista e scrittore scozzese che con il suo attivismo per la conservazione della natura contribuì in maniera significativa a preservare la valle dello Yosemite e della Sierra, ispirando la creazione dei National Parks.

E aveva in parte ragione. Le sostanze chimiche presenti nel legno e nella corteccia rendono la sequoia resistente a insetti e funghi. La causa più comune della loro morte è, in realtà davvero banale: la caduta, dovuta ai danni alle radici, all’umidità del suolo e ai forti venti.

Incendi e sequoie

Arrivando alla Giant Forest, rimaniamo quasi pietrificati: c’è odore di bruciato nell’aria, lungo i pendii delle colline si vede moltissima cenere e tronchi anneriti, che in qualche caso ancora producono fumo. Vediamo perfino dei pompieri scendere dai sentieri con i manicotti. Sono in corso alcuni incendi.

Ma è tutto normale e oramai questo lo abbiamo imparato nei nostri viaggi fra i National Parks. Il fuoco non è un danno ma una risorsa e nessuno, europei a parte, si stupisce più di tanto.

Per capire quanto sia importate il fuoco al Sequoia, vi consigliamo di visitare il Giant Forest Museum, che illustra in maniera molto semplice e immediata il ciclo di vita delle sequoie. Infatti questi antichissimi alberi germogliano solo da semi piccoli e leggeri come fiocchi d’avena. Ogni anno gli esemplari maturi possono produrre 2.000 pigne grandi come uova di gallina, contenenti 500.000 semi che si spargono all’apertura delle pigne, le quali rimangono chiuse sull’albero anche fino a 20 anni.

Ma le pigne non si aprono facilmente (altrimenti avremmo solamente sequoie in giro!) e vengono aiutate dal lavoro minuzioso degli scoiattoli e grazie alle larve di un piccolo coleottero. Ma il principale agente di dispersione dei semi è proprio il fuoco, che fa seccare e aprire le pigne.

Inoltre il fuoco ha un ruolo fondamentale nella vita delle foreste, per risistemare gli equilibri: il fuoco distrugge i ceppi e i rami accumulati al suolo e le sue ceneri creano un fertile terreno e facilitano la sopravvivenza delle giovani sequoie. Il ciclo del fuoco assicura la diffusione dei semi e la fertilità del suolo, e di conseguenza, la nascita di nuove sequoie.

Per questo motivo il fuoco non viene ostacolato ma solamente contenuto. Anche perché generalmente le grandi sequoie sopravvivono al fuoco e si mantengono bene nonostante le cicatrici. La corteccia spessa, con molte sacche d’aria, isola il legno dal calore. Con poca linfa al suo interno, la corteccia di conseguenza non è molto infiammabile. Inoltre i rami alti tengono il fogliame ben al di sopra della maggior parte degli incendi. E con il terreno fertile che si viene a creare ai loro piedi, gli alberi sopravvissuti ricevono più acqua, sostanze nutritive e sole.

Una tipica sequoia qui potrebbe essere sopravvissuta a diversi incendi ogni secolo. Il legno nuovo cresce da entrambi i lati di una cicatrice, coprendosi poco alla volta ogni anno. Questa crescita curativa lascia segni rivelatori sugli anelli annuali dell’albero. Questi segni rivelano a quanti fuochi è sopravvissuto un albero.

Wildlife e animali selvaggi

Il Sequoia National Park e Kings Canyon abbondano di animali selvatici fra cui cervi, daini, istrici, scoiattoli, volpi, puma, serpenti a sonagli, capre bighorn, solo per citarne alcuni.

Ma il vero protagonista è l’orso bruno. Gli orsi neri sono l’unica specie presente in questi parchi e sono attirati dai generi alimentari consumati dall’uomo. Nel tentativo di ottenere il cibo umano possono fare gravi danni, soprattutto alle auto e diventare aggressivi. Per questo motivo, è altamente sconsigliato lasciare viveri commestibili in macchina: sarete invitati a riporre i cibi e ciò che emana odore nei contenitori metallici forniti dai campeggi e dai parcheggi, anche quando si soggiorna in un hotel all’interno del parco.

Avvistare un animale è sempre motivo di grande gioia ma occorre sempre tenere a mente le principali regole di sicurezza per non trovarsi in situazioni spiacevoli.

👉🏻LEGGI la nostra guida sull’avvistamento animali

La nascita del parco

Immaginate un’area vergine e incontaminata, abitata solamente da sporadiche tribù di nativi americani, che vivevano in armonia con la natura, nel rispetto della sua imponente bellezza e grandiosità.

Immaginate che iniziò ad essere esplorata dai primi avventurieri, prima i cacciatori di pellicce, alla ricerca di castori, orsi e daini. Personaggi coraggiosi ma senza scrupoli che portarono alla civiltà le prime testimonianze di questi immensi territori.

Successivamente arrivarono i cercatori d’oro, pionieri disperati alla ricerca di ricchezza e fortuna, disposti a tutto pur di trovare il filone vincente.

Quando la società civilizzata iniziò a capire che la zona poteva essere sfruttata da un punto di vista commerciale, partì lo sfruttamento selvaggio dei boschi, con i tagliatori di legname.

Nello stesso periodo, i primi esploratori ambientalisti e scrittori naturalisti come lo scozzese John Muir, percorsero a piedi le zone più remote del parco, descrissero e disegnarono e meraviglie nascoste di questo favoloso ambiente naturale e iniziarono una vera battaglia contro il disboscamento. “Se fosse possibile tagliereste e portereste via per venderli anche le nuvole, la neve e i fiumi “. Così scriveva Muir, che esplorò e diede il nome alla Giant Forest, dove si trovano 4 dei 5 alberi più grandi del mondo: fu il primo a scalare lo scosceso pendio orientale del Monte Whitney e dimostrò il ruolo geologico dei ghiacciai della Sierra, una nuova teoria contestata dal geologo di Stato californiano Josiah D. Whitney.

Con la grande attenzione sollevata dagli ambientalisti, emerse una nuova figura interessata alla Sierra, ma altrettanto pericolosa: l’imprenditore. Alcuni speculatori capirono al volo di trovarsi su una vera miniera d’oro: i ricchi benestanti delle grandi città avrebbero pagato oro per potere ammirare in totale solitudine le meraviglie nascoste di questa natura selvaggia. Iniziarono quindi a costruire strade e lodge di lusso per accogliere i primi turisti della storia, ricchi e curiosi.

L’ultima parte della storia è quella che ci piace di più. Muir e tanti altri ambientalisti si batterono con tutte le forze per preservare la natura, impedire il taglio degli alberi e porre fine alla costruzione indiscriminata di strutture alberghiere. Negli anni ’80 dell’Ottocento i residenti della San Joaquin Valley chiesero al Congresso di vietare il taglio degli alberi nelle aree della Sierra, di salvaguardare le risorse idriche e di proteggere questo incredibile territorio. Il Sequoia National Park fu costituito il 25 settembre 1890. Una settimana dopo, il Congresso ne triplicò le dimensioni e istituì il General Grant National Park per proteggere la Grant Grove. Arrivarono i primi ranger e iniziò il lungo processo di salvaguardia e protezione della Sierra Nevada.

Rifornimento

Sappiate che non esistono distributori di benzina all’interno dei confini del Sequoia e Kings Canyon.

Per questo motivo vi consigliamo di verificare il livello del carburante prima di entrare e mettere in conto che sulle lunghe e tortuose strade di montagne si consuma più benzina che sull’autostrada. Inoltre per arrivare al primo centro abitato si impiega circa 1 ora a partire dall’ingresso al parco.

 

Dove mangiare

Dentro al parco

All’interno dei due parchi esistono 3 villaggi, a Lodgepole, Grant Grove e Cedar Grove, al’interno dei quali trovare tutto quello che vi serve: alloggi, strutture per mangiare, shop e servizi igienici.

In tutti e tre i casi avrete anche la presenza del Visitor Center, dove reperire le informazioni necessarie sulla zona. Infatti i tre villaggi si trovano a presidiare le 3 aree principali del parco: uno nella Giant Forest, uno al Grant Grove e uno nel cuore del Kings Canyon, a Cedar Grove.

Come sempre all’interno dei parchi americani, ogni attività commerciale è severamente controllata e gestita da un unico ente.

Lodgepole Visitor Center and Village

Questo complesso è davvero stupendo. E’ stato pensato per fungere da punto di riferimento non solo per i turisti di passaggio ma anche per tutti coloro che soggiornano, soprattutto in campeggio, all’interno del parco.

Da una parte si trova il Visitor Center, con un piccolo museo nel quale viene raccontata la complessa storia del parco e le figure protagoniste nelle varie epoche.

Dall’altra si trovano i servizi igienici comprensivi di docce, un self service dove si mangia benissimo, un gift shop davvero ricco di souvenir particolari (noi abbiamo acquistato i semi per piantare le sequoie!), un piccolo supermercato in cui fare rifornimento non solo di cibo ma anche di legna e materiale da campeggio, e infine l’ufficio postale.

Questo è il posto giusto per fermarsi e rifocillarsi per spezzare la lunga giornata.

Kings Canyon Visitor Center and Grant Grove Village

Anche in questo caso, vi troverete in un piccolo centro dotato di tutti i servizi.

Qui, oltre a un mini supermercato davvero spartano e decisamente orientato ai campeggiatori, a un gift shop più piccolo rispetto al Lodgepole e incentrato sull’abbigliamento, avrete la possibilità di pranzare in un ristorante informale e pittoresco oppure prendere una pizza al volo al self service.

Anche qui troverete un ufficio postale dove acquistare i francobolli (stamps) e spedire le vostre cartoline.

Cedar Grove Visitor Center and Village

Il village si trova quasi alla fine del canyon, proprio accanto al fiume impetuoso.

In questo caso i servizi sono ancora più essenziali: un minuscolo supermercato/gift shop e un bar/ristorante in stile fast food senza servizio ai tavoli che si occupa anche delle colazioni.

Fuori dal parco

Il centro abitato più vicino è Three Rivers, a 50 minuti dall’ingresso al Sequoia. Mangerete qui se ovviamente pernotterete in paese. Ci sono poche opzioni per cenare e tutte chiudono la cucina molto presto.

Se invece entrate da Big Stump, allora la città che s’incontra per prima è Fresno, a quasi 2 ore di macchina.

Dove dormire

Dormire al Sequoia National Park e Kings Canyon, ovviamente è molto costoso. Le strutture sono poche e occorre prenotare con largo anticipo per accedere alle tariffe più convenienti.

Se avete intenzione di dedicare solamente una giornata il nostro consiglio è quello di dormire direttamente nella zona della Giant Forest, per sfruttare al meglio la giornata e avere più tempo possibile a disposizione.

Se invece avete deciso di dedicare al parco più giorni, vi consigliamo di dormire almeno 1 notte in zona Giant Forest e 1 notte a Cedar Grove. Infatti la zona del canyon non è visitabile in giornata: la strada è lunga e tortuosa, si percorre lentamente e vederla in poche ore è decisamente stancante. Per risparmiare potrete anche dormire 1 delle due notti fuori dal parco, ad esempioa  Three Rivers, ma dovrete mettere in conto di impiegare circa 50 minuti per salire all’ingresso del Sequoia.

La scelta di dormire al di fuori del parco ha i suoi pro e contro: se è vero che si risparmia notevolmente, è anche vero che vi toccherà fare molta strada per raggiungere l’ingresso al parco. Ovviamente dormire al suo interno vi farà guadagnare moltissimo tempo.

La nostra scelta

Dove dormire
Questo incantevole hotel si affaccia sul fiume e mette a disposizione degli ospiti aree relax e barbecue. A causa della posizione geograficamente remota si consiglia di arrivare  in anticipo.

Io mi sono personalmente innamorata di questo posto: solitario, irraggiungibile ai più, silenzioso, a parte il rumore assordante del fiume. E’un’oasi di relax e di pace, frequentata da amanti della montagna che vanno a dormire presto per iniziare all’alba la giornata. Incantevole.

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